Riccione, 13 gennaio 2011 - Slot machine di ultima generazione. Roulette e black jack. Mancano solo i croupier per la prima sala da gioco in riviera che tanto assomiglia a un vero e proprio casinò se non fosse per il fatto che al Cash! Mediterraneo Ceccarini è tutto elettronico.

Una sala da gioco come poche altre in Italia, dice il titolare Sandro Lanzano. Dimenticatevi le cattive frequentazioni, i luoghi bui e lontani da occhi indiscreti, assicura l’imprenditore. La sala riccionese nata in 550 metri quadrati al piano terra dell’hotel Mediterraneo, è affacciata sul centralissimo piazzale Roma e a pochi passi da Viale Ceccarini. Aprirà entro marzo.

"Sarà un luogo elegante, con servizio bar direttamente alle macchine e un arredo che richiamerà le principali caratteristiche dei casinò, inclusi i lampadari in cristallo a semisfera. Inoltre ci saranno parcheggi interrati riservati alla clientela”. Esperienze simili sono da poco tempo una realtà nelle principali città, da Roma a Milano. Per la riviera è una novità e non sarà l’unica. "E’ nostra intenzione aprire altre due sale in riviera, ma per il momento andiamo avanti con questo progetto".

Inutile dire che i Lanzano, titolari della Professional games di Rimini, impresa che progetta, realizza e certifica le proprie apparecchiature tramite un ente preposto dall’Aams (l’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato), con la sala riccionese pensa di soddisfare la clientela in un ampio bacino. "Faremo pubblicità anche a Bologna perché riteniamo che questa attività possa diventare un’offerta che va ben oltre Riccione". I Casinò di Sanremo e Venezia sono altra cosa, ma grazie alla tecnologia delle moderne vlt, videolotteries machine gambling, il jackpot potrà arrivare a mezzo milione di euro. Niente a che vedere con le poche migliaia di euro disponibili nelle piccole sale da gioco disseminate nel Paese.

"Stiamo parlando di macchine in concessione dai monopoli tramite le reti di distribuzione, alle quali si giocherà con puntate che andranno da un minimo di 50 centesimi ad un massimo di 10 euro. Il loro funzionamento è dettato dall’Aams. Sono apparecchiature con parametri che servono a garantire il giocatore ed evitare assuefazione al gioco». Rassicurazioni che non bastano al sindaco Massimo Pironi. "Faremo le nostre verifiche perché col gioco non si scherza. La dipendenza, e questo non sono io a dirlo ma le statistiche, sta diventando un problema serio". I titolari dell’attività sono certi di avere tutti i requisiti in regola e rispettare quanto stabilisce l’articolo 88 della legislazione relativa alle sale da gioco. “La licenza in questo caso viene rilasciata direttamente dai monopoli” spiega Tiziano Lanzano. A brindare è l’Associazione albergatori che da anni chiede una casa da gioco a Riccione. "Non è un vero e proprio casinò, ma è un buon inizio", chiosa il presidente Bruno Bianchini.