Rimini, 6 maggio 2011 - LA SPIAGGIA fa novanta..., ma stavolta non fa paura. Anzi: se il decreto legge presentato ieri mattina da Tremonti passerà l’esame dell’Europa, i gestori degli stabilimenti balneari e delle altre attività sulla spiaggia avranno in concessione l’arenile per i prossimi 90 anni. E’ questa la novità più rilevante (ma non l’unica) contenuta nel decreto sviluppo firmato dal ministro per l’Economia, e approvato ieri dal consiglio dei ministri. Una rivoluzione, anche se ora bisognerà vedere cosa ne pensano a Bruxelles, visto che contro l’Italia pende ancora una procedura d’infrazione dell’Unione Europea, e che l’Europa aveva concesso la proroga delle concessioni fino al 2015.

MA COSA CAMBIA col nuovo decreto legge varato ieri? La concessione diventa diritto di superficie, e si allunga di moltissimo la durata: 90 anni. Il diritto di superficie verrà applicato sulla parte di spiaggia attrezzata, quella cioè occupata dalle cabine, dai bar, dai chioschi e dalle altre strutture presenti sull’arenile. Verrà ricalcolato il canone annuo, che, recita il decreto, «verrà determinato dal Demanio sulla base dei valori di mercato». I canoni quindi dovrebbero aumentare, anche se non è ancora chiaro di quanto. E non è ancora chiaro se gli attuali bagnini avranno la prelazione per ottenere il diritto di superficie, oppure no. Ieri Tremonti ha assicurato, a parole, che chi ha già la concessione per la spiaggia potrà chiedere il diritto di superficie per 90 anni. Un’altra importante novità introdotta dal decreto legge è poi l’istituzione dei distretti turistici. Come già avviene per l’industria, i vari territori potranno creare dei distretti turistico-alberghieri che garantiranno alle imprese di avere molta meno burocrazia, di ottenere delle agevolazioni fiscali e con le banche per avere più facilmente accesso al credito. Ai distretti finirà inoltre un quarto delle entrate derivanti dai canoni.

IL DECRETO è stato subito accolto con soddisfazione dalle categorie. Per Riccardo Borgo, presidente nazionale del Sib (il sindacato balneari di Confommercio) «il provvedimento tenta concretamente di venire incontro alle esigenze di certezza e stabilità degli imprenditori». Anche per Riccardo Santoni, coordinatore regionale di Fiba-Confesercenti, il decreto rappresenta «una positiva novità che registriamo con grande interesse, ma bisogna fare attenzione ai costi». Scettico invece Giorgio Mussoni, presidente di Oasi-Confartigianato. «Abbiamo avuto il testo del decreto in anticipo alcuni giorni fa, ma ancora ci sono molte cose da chiarire. Non è affatto chiaro se saranno gli operatori esistenti a poter vantare il diritto di superficie. E non è chiaro, quando si parla di valori di mercato, quanto si intende far pagare il diritto di superficie. Non voglio dare giudizi affrettati, però secondo me si rischia di andare a pagare tanto, troppo...». «Se si vuole tutelare per davvero le spiagge del mare Adriatico e in particolare la nostra Riviera, che hanno una loro peculiarità — conclude Mussoni — non si può chiedere a noi bagnini di sborsare certe cifre, anche se ‘in cambio’ c’è un diritto di superficie per 90 anni».