Rimini, 4 giugno 2011 -  Procacciavano clienti e mediavano incontri con prostitute, concordando anche il prezzo delle prestazioni, ricevendo in cambio una percentuale per ogni prestazione sessuale. Cinque portieri e un facchino, dipendenti di hotel a cinque stelle di Rimini, sono i destinatari delle sei ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Rimini Sonia Pasini ed eseguite questa mattina dai carabinieri. I sei sono indagati, a vario titolo, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

L’operazione, denominata ‘Movida’, trae origine dallo sviluppo di informazioni acquisite nell’ambito di un’altra indagine relativa a furti di suppellettili e preziosi avvenuti il 30 marzo 2010 all’interno del Grand Hotel di Rimini. Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore del Tribunale di Rimini, Davide Ercolani e condotte tra l’aprile ed il novembre 2010, hanno permesso di disarticolare una ‘rete’ di portieri notturni di prestigiose strutture alberghiere riminesi, le cui proprieta’ e direzioni sono risultate estranee ai fatti contestati, i quali, con modalita’ collaudate e sistematiche, in concorso tra loro, procacciavano e mediavano incontri tra clienti e prostitute, concordando anche il prezzo delle prestazioni (tra i 150 e i 300 euro).

Dalle indagini dei carabinieri e’ emerso che i portieri richiedevano successivamente alle prostitute, quale contropartita per la mediazione eseguita, una percentuale sul denaro ricevuto, in genere il 30%, in alternativa o in aggiunta, anche prestazioni sessuali gratuite. Le prostitute, di eta’ compresa tra i 19 ed i 30 anni, erano per lo piu’ originarie dell’est europeo (romene, polacche, ungheresi, ucraine e lettoni) e versavano volontariamente la percentuale ai portieri che procuravano loro i clienti.

Le quattro strutture alberghiere interessate, tutte a 5 stelle, si trovano a Rimini e sono inconsapevoli vittime
di dipendenti infedeli. Inoltre e' stato accertato che alcuni portieri o facchini, approfittando della loro attivita' lavorativa, rubavano all'interno degli stessi alberghi, sottraendo posate, argenterie, suppellettili e oggetti di corredo per importi pari a diverse migliaia di euro.

Gia' all'avvio delle investigazioni, era stata arrestata una persona che, a seguito di perquisizione domiciliare, era stata trovata in possesso di materiali provento di furto in uno degli hotel interessati nonche' di un fucile artigianale calibro 16 (privo di matricola) e del relativo munizionamento; recuperata e restituita parte della refurtiva per un importo complessivo di circa 15.000 euro.

Destinatari delle ordinanze, cinque arresti domiciliari e un obbligo di dimora nel Comune di Rimini, Pierpaolo Tamburini, portiere d'albergo, Carlo Gianmaria, facchino d'albergo, Franco Cogoni, portiere d'albergo, Renato De
Leo, portiere d'albergo, Mauro Catani, portiere d'albergo (arresti domiciliari), M.T., portiere d'albergo.