Rimini, 4 luglio 2011 - «NEL MONDO sei forte se sei un sistema, altrimenti non vali niente». Andrea Gnassi, neo sindaco di Rimini e, da assessore provinciale al turismo, inventore sei anni fa della Notte Rosa non ci mette tanto a sposare l’idea di una ‘Costa Rosa’ da sbandierare sui mercati internazionali.

Non basta però dare una mano di colore...


«La forza spaventosa della notte appena archiviata è il messaggio di poter stare insieme, con semplicità, gioia per quello che ciascuno è, per quello che noi siamo. In Costa Smeralda devi travestirti da Briatore, in Costa Azzurra, da non so chi... Qui è diverso».

Quindi torniamo al tema a lei tanto caro dell’identità...

«Un prodotto turistico deve far riferimento all’identità del territorio, al suo spirito. E in questo mi permetto un suggerimento...»

Quale?

«Io la vedo così: Rimini-Costa Rosa, Cesenatico-Costa Rosa, Milano Marittima-Costa Rosa... dove la prima parola identifica la radice identitaria e la seconda la sua vocazione di accoglienza, la sua anima direi».

Ma a Rimini va bene diventare un anello di questa grande catena?

«Piano... Rimini è il cuore della Notte Rosa. Il lavoro preparatorio della provincia di Rimini è colossale. E poi se lo chiede al sindaco di Rimini...»

Però fare sistema, come dite voi, è fondamentale

«Ogni corpo ha bisogno di un cuore forte per correre. Rimini ha dimostrato di poter assolvere a questo compito. Ma non potremmo parlare di Notte Rosa o Costa Rosa se non fosse il prodotto di un sistema territoriale che ha il ‘fisico’ per competere a livello di marketing a livello internazionale. Fermarci ai confini amministrativi in questo contesto sarebbe un disastro, la fine di ogni utopia».

Perchè la Notte Rosa, dopo sei anni, continua a stupire?

«Perchè è una straordinaria e irripetibile alchimia che trasforma il sentimento di una terra in un prodotto turistico e quindi in un brand riconoscibile».

Da una notte a 365 giorni. Lei su cosa punterebbe?

«Mi sono fatto un’idea girando per la festa: l’Italia ha una scarsità di proposte veramente innovative nel settore del turismo. Qui a Rimini noi stiamo sperimentando e proponendo un nuovo modo italiano di stare insieme, di vivere le piazze, le strade, il mare. Perchè non parliamo solo di un concerto in mezzo al deserto, ma coniughiamo lavoro, piacere, anziani, bambini, giovani attraverso una socialità che non ha riscontri altrove. Ecco, io partirei proprio da qui».