Rimini, 7 luglio 2011 - La showgirl Anna Falchi da sei anni non si è persa neanche un appuntamento della Notte Rosa. Ed è entusiasta di coniare il nome Costa Rosa per tutta la Riviera Adriatica.

TRA quei due milioni di persone che affollavano le spiagge, le piazze, le strade della Riviera venerdì scorso, per la Notte Rosa, c ’era anche lei. «Mica me la potevo perdere...», ride Anna Falchi, calcando il suo accento romagnolo.
Showgirl, attrice e ora anche produttrice del cinema italiano, Anna è diventata col tempo una delle maggiori testimonial della Riviera. E non solo per le sue origini romagnole (il papà) e per quella casa a Riccione dove torna appena può. «Io lo dico sempre a tutti, anche quando vado agli appuntamenti mondani. Ragazzi, come la nostra Riviera non c’è nessun altro luogo per la vacanza! E la Notte Rosa di quest’anno ne è stata, ancora una volta la dimostrazione».

Lei quindi è favorevole con la proposta lanciata in questi giorni dal Carlino, di ribattezzare la Riviera romagnola in ‘Costa Rosa’?

«Assolutamente sì. Sto seguendo il dibattito, e devo ammettere che è un’idea che mi piace moltissimo. La nostra cara vecchia Riviera romagnola, o adriatica come ancora qualcuno la chiama, ha bisogno di ‘svecchiarsi’ un po’. E’ finita un’epoca, sono cambiati i modi di fare turismo e accoglienza. La Notte Rosa lo dimostra in pieno: questo è un territorio capace di offrire un divertimento sano per tutti, dai ragazzi alle famiglie con i bambini, fino ai più grandi».

Ma davvero la ‘Costa Rosa’ può competere con la Costa Azzurra e la Costa Smeralda?

«Lasciatelo dire a una che ha frequentato e continua a frequentare entrambe le località: la ‘Costa Rosa’ non avrebbe nulla da invidiare. L’evento della Notte Rosa, poi, ha reso la Riviera ancora più internazionale».

Quali sono stati, a suo parere, i punti di forza del lungo fine settimana in rosa?

«La qualità dell’offerta degli spettacoli, i tantissimi artisti che si sono alternati sul palcoscenico della Riviera, il coinvolgimento. Ecco, se c’è un evento che ha testimoniato ancora una volta le potenzialità di noi romagnoli è proprio la Notte rosa. Ormai questo è un appuntamento conosciuto in tutta Italia e anche all’estero, molto ben strutturato e comunicato, anche su tivù e giornali».

E’ riuscita a vedere alcuni dei concerti dell’ultima edizione?

«No, ho preferito restare lontana dai riflettori. Con alcuni amici e mia figlia abbiamo trascorso la serata sulla spiaggia del Malindi (locale di Cattolica, molto frequentato anche da Valentino Rossi, ndr). In altre occasioni ho visto però anche alcuni spettacoli».

Perché, quante Notti rosa ha visto?

«Tutte: dal 2006 mai persa un’edizione! Per me è resta un evento meraviglioso, che aggrega e unisce. Vedi agli spettacoli persone di ogni età, le famigliole a spasso fino a tarda notte. Soltanto noi romagnoli potevamo inventarci un evento del genere».