Rimini, 14 settembre 2011 - COSÌ vicini, così lontani... Domenica al ‘Neri’ il Rimini ospita il Santarcangelo, ed è un derby che ha un sapore tutto speciale. E non solo perché è la prima volta in assoluto che biancorossi e gialloblù si sfidano tra i professionisti. In gioco c’è molto, molto di più. C’è una rivalità storica, che va oltre i campi di calcio. I santarcangiolesi non si sono mai rassegnati al ruolo di ‘cugini di campagna’ affibbiato loro dai riminesi. I quali, dal canto loro, invidiano non poco i tanti personaggi che hanno dato e continuano a dare lustro al paese del Campanone. E poi ci sono quei riminesi, da Torre Pedrera a Santa Giustina che, stufi di essere poco considerati da palazzo Garampi, vorrebbero l’annessione a Santarcangelo.

E’ anche il derby del dialetto, e della tavola. Da un parte la cucina di mare di Rimini, quella piadina sottile che è pure un marchio registrato ed è considerata la migliore della Romagna. Dall’altra Santarcangelo, patria della cipolla e della salsiccia, delle tagliatelle, «mentre la piada — osserva Piero Meldini — è troppo alta per i palati riminesi: si vede che risente degli influssi cesenati». Tra Rimini e Santarcangelo c’è una distanza che a volte diventa abisso. Ci sono secoli di cronache lungo la via Emilia, da Ariminum ad Acerboli (nome dell’originario insediamento santarcangiolese). C’è una storia che va dall’arco d’Augusto, il gioiello della Rimini romana, all’arco di piazza Ganganelli, che fu eretto nel 1777 in onore di Papa Clemente XVI, il Pontefice a cui Santarcangelo ha dato i natali.

IN FONDO è anche un derby tra i sindaci che oggi governano le due città: Andrea Gnassi, primo cittadino di Rimini, e Mauro Morri, sindaco di Santarcangelo dal 2009. Praticamente coetanei, si conoscono da 25 anni e hanno fatto la stessa trafila nel partito. «Ci vedremo allo stadio domenica, io e Mauro. Io non mancherò di certo: ho l’abbonamento da quando ero ragazzino e ci giocavo, nel Rimini. Se Morri sarà con me, magari gli spiegherò cos’è il fuorigioco, visto che lui non ci ha mai giocato a pallone...», se la ride Gnassi. «Ci sarò, ci sarò — replica Morri — anche se sarò in curva. E spero, non me ne voglia Andrea, che vada come l’ultima volta». Ovvero 4 a 0 per il Santarcangelo... Se chiedi poi a due cosa invidiano l’uno dalla città dell’altro, Morri non ha dubbi: «C’è solo una cosa che noi santarcangiolesi non abbiamo rispetto ai riminesi: il mare... Ma ci stiamo attrezzando per averlo anche noi». «A me Santarcangelo piace, molto, per me è la Romagna — gli risponde pronto Gnassi — ma sto benissimo a Rimini. Ecco, invidio le tagliatelle di Zaghini: ma rimedieremo...».