Rimini, 30 novembre 2011 - Si profila il processo per tre ex ufficiali tedeschi della Seconda guerra mondiale rinviati a giudizio per la strage di Fragheto di Casteldelci. Il Tribunale Militare di Verona ha infatti programmato per il 20 gennaio l’udienza preliminare per tre degli ex ufficiali accusati.

A 100 anni, Karl Shafer forse pensava che nessuno andasse dall’Italia fino a Giessen, a 50 kilometri da Francoforte, per chiedergli conto di diversi episodi di 70 anni fa, quello piu’ grave il 7 aprile del 1944, quando i tedeschi incendiarono il borgo di Fragheto e trucidarono 33 persone, anche 15 donne, quattro bambini piccoli, sei anziani. Invece la Procura Militare di Verona, che ha recuperato fascicoli ormai dimenticati sulle stragi naziste, gli ha fatto arrivare fin lassu’ un’imputazione per omicidio plurimo aggravato di 47 persone, tutte uccise in Romagna. Oltre a Shafer, che all’epoca era il comandante della IV compagnia d’armi d’accompagnamento della Wermacht, sono stati rinviati a giudizio Karl Weis, 91 anni, e Ernst Plege di 89.

I tre sono accusati anche dell’uccisione di sei partigiani a Calanco di Sotto, sempre in quella zona di piccoli borghi tra le colline allora marchigiane e ora riminesi, dopo il passaggio di Casteldelci all’Emilia-Romagna con altri sei comuni. Un ruolo importante lo ha avuto anche il sindaco di Pennabilli, Lorenzo Valenti, che come legale del Comune di Casteldelci e di alcuni parenti delle vittime aveva chiesto la riapertura del procedimento. Nella primavera scorsa, in un sopralluogo in zona, era stato ascoltato il signor Gabrielli, l’unico superstite. Il processo difficilmente portera’ risarcimenti concreti, visto che la Germania non riconosce i crimini di guerra, ma le parti offese, Anpi compresa, si aspettano almeno la giustizia storica.