Rimini, 23 gennaio 2012 - E’ morto annegato per salvare il suo fedele cane da caccia in un laghetto in via Melozzo da Forlì in territorio di Savignano, poco distante dal fiume Rubicone. Luciano Vasini, 63 anni, residente a Bellaria in via Sebrenico, era un appassionato cacciatore e come faceva ogni giorno, sabato pomeriggio era andato a fare un giro con il suo cane da caccia Milo nella campagna vicino al fiume Rubicone, a pochi chilometri dalla zona mare. Aveva parcheggiato la sua auto, una Fiat Punto grigia, nel piccolo piazzale antistante un capannone agricolo e poi era andato in giro.

Solitamente alle 17, quando calava il buio, risaliva in auto con il suo cane e faceva ritorno a casa. Secondo una ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine, anche seguendo delle orme in terra, Vasini è arrivato all’auto, si è girato e non ha più visto il suo cane e così ha iniziato a chiamarlo. Ha sentito dei lamenti, è tornato indietro e ha visto che il cane da caccia era finito dentro un piccolo invaso d’acqua con un telone di nylon che copriva il fondale e le sponde laterali.

Il cane annaspava e non ce la faceva a risalire, ricadeva in continuazione sul fondale a causa del nylon scivoloso. Così l’uomo ha scavalcato la recinzione ed è entrato. Ma, complici il buio, la nebbia che a quell’ora gravava sul posto, Luciano Vasini è scivolato dentro l’acqua, raggiungendo presumibilmente il suo cane da caccia. Entrambi non ce l’hanno fatta più a risalire e sono annegati in due metri d’acqua, a causa anche del panico e forse di qualche frattura che l’uomo potrebbe essersi procurato nella scivolata in fondo al laghetto di raccolta dell’acqua. Intanto a casa la moglie Gabriella, non vedendolo tornare per la cena, prima delle 18, ha chiesto aiuto ai vicini e ad alcuni amici del marito.

Insieme sono andati alla fornace dove era solito portare il cane, ma del marito nessuna traccia. Poi sono andati nell’altro posto, in via Melozzo da Forlì, dove Luciano Vasini andava con il suo cane. Hanno visto l’auto con dentro il fucile da caccia e il cellulare al quale la moglie aveva provato a chiamarlo decine di volte. Poi avvicinandosi al laghetto è stato visto il cane morto che galleggiava. Hanno capito che la tragedia si era consumata.

Così è partito l’allarme ai carabinieri di Savignano e Cesenatico, sono stati allertati la Polizia muncipale dell’Unione dei Comuni del Rubicone, i Vigili del Fuoco volontari di Savignano e la Protezione Civile di Bellaria con i sommozzatori. Subito si sono immersi nell’acqua gelida e purtroppo sul fondale hanno trovato il corpo del balleriese. Luciano e Gabriella, che non avevano figli, per diversi anni avevano gestito a Bellaria in fondo a via Sebrenico la gelateria Milanese e dopo avere lasciato ad altri l’attività, lui faceva il portiere di notte in estate negli alberghi a Bellaria. Personaggio conosciuto e stimato, era molto riservato e taciturno. Il suo grande e fedele compagno era Milo inseparabile cane da caccia. Sono morti insieme, l’uno per salvare l’altro, come in una grande storia d’amicizia. Stavolta però dal finale drammatico.