Rimini, 21 febbraio 2012 - IL MALORE della bimba di 18 mesi è compatibile con i germi patogeni presenti nell’acqua delle fogne scaricata a mare, dopo l’apertura delle fosse. E’ l’esito della consulenza tecnica fatta dal dottor Francesco Toni, responsabile del Dipartimento di igiene pubblica, e deposita qualche giorno fa in procura.

Risultati che aprono uno ‘scenario giudiziario’ che potrebbe allargarsi ulteriormente. L’indagine per epidemia colposa, era stata aperta dalla Procura nell’agosto scorso, un fascicolo contro persone ancora da identificare. I magistrati erano decisi a vederci chiaro sulle responsabilità in merito alla salute dei cittadini che erano venuti in contatto con le acque delle fogne. Attraverso la Sezione navale della Guardia di finanza, avevano acquisito la documentazione sul sistema fognario e sulla depurazione, a cui avevano fatto seguire il sequestro delle analisi sul mare e subito dopo le cartelle cliniche di persone arrivate al pronto soccorso a ridosso di quell’evento.

TRA queste, anche quella di una bimba riminese di 18 mesi, colpita da febbre, dopo avere fatto il bagno, l’8 luglio, nelle 48 ore del divieto di balneazione, in uno stabilimento nella zona di piazzale Kennedy, vicino allo sfioratore. La piccola aveva cominciato con un po’ di febbre, ma nonostante le fosse stata somministrata la Tachipirina, la temperatura aveva continuato a salire in modo spaventoso, fino a provocarle le convulsioni.

Spaventati a morte, alle undici di sera i genitori avevano chiamato un ambulanza, e durante il tragitto verso l’ospedale la bimba aveva addirittura perso conoscenza. La piccola era rimasta ricoverata fino all’11 luglio, e i genitori avevano poi raccontato di come in ospedale avessero visto altri bambini con gli stessi identici sintomi della loro. Avevano ricollegato il bagno in mare al malore, e avevano concluso che a provocarle quel febbrone era stata proprio l’acqua che la bambina aveva bevuto mentre giocava in mare. Ma il cartello con cui si vietava la balneazione, aveva assicurato il padre della piccola, lui non l’aveva visto da nessuna parte. Di qui, la decisione di rivolgersi a un avvocato, Salvatore Pisani, che aveva presentato una denuncia per conto della famiglia. Il quale rappresenta anche un’altra riminese, di 35 anni, che ha raccontato di avere fatto il bagno il 21 agosto e di essersi sentita male il giorno dopo.

GLI inquirenti avevano nominato il perito per accertare se le due cose, acqua e febbre, potessero essere collegate. E al termine degli accertamenti il dottor Toni avrebbe concluso che i sintomi accusati dalla bimba riminese sono compatibili con i germi patogeni che erano presenti nell’acqua delle fogne.