Rimini, 2 marzo 2012 – C'è anche il corpo della piccola Dayana fra quelli riemersi dalla Costa Concordia su cui è stata interrotta l'autopsia. In seguito alla linea difensiva seguita dal legale di uno degli indagati, la Procura di Grosseto è stata costretta a fare interrompere le autopsie disposte su otto salme per le quali era stata incaricata la polizia scientifica per il riconoscimento. L’opposizione del legale ha dunque fermato gli esami autoptici su Dayana e su due passeggeri francesi, la coppia Mylene e Mickael.

E' quindi ancora impossibile risalire attraverso il dna alla assoluta certezza della loro identità, e per questo i familiari di Mylene e Mickael si sono detti indignati e addolorati. Il legale (non è chiaro di chi sia il difensore) ha chiesto che le autopsie siano da fare con incidente probatorio poiché‚ l’esame del Dna non sarebbe ripetibile.

Costa Crociere "si dissocia fermamente" dalla decisione dell'avvocato e ha preso le distanze da questa linea difensiva. "Costa Crociere - sottolinea la società in una nota - si dissocia fermamente da questa iniziativa, di cui non è’ dato comprendere il motivo e tantomeno l’utilità nell’ambito dell’inchiesta’’. "L’avvocato in questione - precisa la Compagnia - non è uno dei professionisti suggeriti da Costa Crociere per la difesa dei propri ufficiali".