Rimini, 23 marzo 2012 - Nel contesto di una complessa indagine di polizia giudiziaria coordinata dal procuratore della Repubblica di Forlì-Cesena, Sergio Sottani, e dal sostituto procuratore, Antonio Vincenzo Bartolozzi, giovedì 22 e venerdì 23 marzo, sono state eseguite numerose perquisizioni presso società private ed enti pubblici che si occupano dell’accertamento delle condizioni di sicurezza, stabilità e galleggiamento di imbarcazioni anche di consistente tonnellaggio, costruite da un famoso cantiere navale della provincia di Forlì-Cesena, sul cui nome vige al momento il massimo riserbo.

La Capitaneria di Porto di Rimini, coordinata dalla Procura di Forlì, sta verificando in diverse località del Centro-Nord le condizioni di sicurezza, stabilità e galleggiamento di numerose imbarcazioni da diporto costruite nel cantiere romagnolo. Gli investigatoriipotizzano gravi reati nelle procedure per la marcatura Ce, con numerose imbarcazioni a rischio perché non conformi alle norme di sicurezza e alle procedure tecniche.

Elemento predominante che ha indotto la Procura della Repubblica di Forlì e gli stessi investigatori ad un approfondimento delle indagini, è stato l’accertamento dell’esistenza di numerosi prototipi di imbarcazioni da diporto non conformi alle norme nazionali e comunitarie che dettano i requisiti essenziali di sicurezza e le procedure da adottare per le verifiche tecniche, conseguendo da ciò l’esistenza di molte unità da diporto costruite in serie che non possono essere considerate sicure.