Rimini, 4 maggio 2012 - «NON VOLEVO certo creare scalpore o mettere in difficoltà la Chiesa con quel passaggio in Rolls Royce al vescovo emerito di Rimini, Mariano De Nicolò». Giovanni Montanari, il riminese restauratore e venditore di auto d’epoca è dispiaciuto della polemica scoppiata sui social network per l’arrivo alla chiesa di Bellariva di monsignor De Nicolò a bordo della lussuosa auto. La stessa con cui Montanari ha accompagnato in passato in zona Rimini anche il vescovo attuale Francesco Lambiasi.
 

Ci è rimasto male delle accuse lanciate su Facebook dai cittadini?
«No. Penso di aver fatto solo il mio dovere. Ero stato incaricato dalla parrocchia Cuore Immacolato di andare a prendere il vescovo con una delle mie auto d’epoca. Volevo rendere omaggio al nostro ex vescovo. Ho scelto personalmente la Rolls Royce, perchè penso sia la regina delle auto. Una regina per il ‘principe’ della Chiesa. Ho tante vetture da cerimonia, ma quella mi sembrava la più indicata in quel momento. Il passaggio è stato naturalmente gratuito. Sono un uomo di fede e sono molto amico dei frati della parrocchia di Bellariva. Mi sembrava un gesto di riconoscenza verso la diocesi».
 

Monsignor De Nicolò cos’ha detto quando è arrivato con la Rolls Royce a prenderlo?
«Era molto stupito, ma ha apprezzato molto il gesto. Quando siamo partiti e siamo passati anche dal porto, mi ha chiesto tante informazioni sulla macchina».
 

C’è chi ha definito l’arrivo del religioso davanti alla chiesa con quella Roll Royce come uno schiaffo alla crisi attuale.
«Ma il passaggio non voleva certo creare tutto questo scalpore. Non si voleva sfoggiare nulla, anzi. Pochi lo sanno, ma quella Rolls Royce non è assolutamente una macchina costosa. Certamente è una bella auto, ma non di certo lussuosa. Costa meno di una utilitaria. Se avessi saputo di creare tutto questo imbarazzo o di mettere in difficoltà la parrocchia di Bellariva, avrei accompagnato monsignor De Nicolò con la Panda di mia moglie. La crisi che c’è in giro, la conosco bene anche io: sono mesi che non vendo automobili. Queste polemiche secondo me lasciano il tempo che trovano. Di cattivi esempi per i ragazzi se ne trovano tanti altri in giro. Non certo davanti al sagrato di una chiesa».

Rita Celli