Rimini, 4 agosto 2012 - Un caldo da morire. E il peggio non è ancora finito, visto che Rimini va incontro ai tre giorni in assoluto più roventi dell’estate. Da domani a martedì le temperature massime arriveranno a toccare o superare i 38 gradi, anche in collina e nell’entroterra.

La morsa del caldo sta causando una situazione molto simile a quella del 2003: centinaia di persone in ospedale, e una quindicina di vittime stroncate da malori riconducibili, in parte, all’ondata di caldo. I numeri parlano da soli. Dalla metà di giugno a oggi le persone finite nei vari pronto soccorso degli ospedali del Riminese per lievi malori e problemi legati all’afa sono state già oltre 500, alla media di una dozzina al giorno. Ma negli ultimi giorni gli accessi si sono intensificati, arrivando anche a 40 in un solo giorno (giovedì, ieri invece 35).

La maggior parte dei pazienti si è concentrata negli ospedali di Rimini, Riccione e Cattolica, ma ci sono stati accessi per malori provocati dall’afa anche a Santarcangelo e a Novafeltria. Delle oltre 500 persone arrivate nei pronto soccorso da metà a giugno a oggi, moltissimi sono stati turisti (quasi 350).

Nella quasi totalità dei casi, i ‘malati’ di caldo sono stati anziani, mentre non ci sono stati fin qui bambini e giovani ricoverati per l’afa. I problemi presentati da chi ha fatto ricorso alle cure del pronto soccorso sono stati, quasi sempre, di lieve entità: capogiri, fenomeni di disidratazione o confusione mentale, la pressione molto bassa. Nulla di particolarmente grave, per fortuna, tranne in pochi casi.


I morti però iniziano a essere tanti. Da giugno a oggi, per malori in spiaggia o per annegamento, sono già infatti una quindicina in le persone che hanno perso la vita, una decina dei quali erano turisti. L’ultimo giusto l’altro ieri, sulla spiaggia di Viserbella: un 77enne di Sassuolo in vacanza a Rimini, che si è accasciato mentre passeggiava in mare. Chiaro: il caldo non è stato l’unica causa dei decessi, ma ha contribuito, specialmente nelle persone più anziane e deboli.

Quasi un bollettino di guerra, insomma, destinato a non esaurirsi qui. L’ondata di caldo infatti proseguirà almeno per un’altra decina di giorni, e raggiungerà il suo picco all’inizio della settimana prossima. Fin qui l’estate, secondo gli esperti del meteo, è stata (statistiche alla mano) più calda del 2003. Ha piovuto effettivamente solo due volte negli ultimi due mesi, con le temperature massime medie che - stando alle elaborazioni di MeteoCenter - a metà luglio si attestavano ancora intorno ai 30,4 gradi.
 

 

di Manuel Spadazzi