Rimini, 11 agosto 2012 - UNA MATTINATA di ordinaria follia al bagno 134 di MiramareUn’aggressione brutale verso le 6.45 che ha visto come protagonista un tunisino e come vittima un 73enne riminese, Sergio Borghini. «Ero appena arrivato per mettere i remi al moscone d’emergenza — racconta —, quando mi sono accorto che nella torretta c’era un uomo. Probabilmente è entrato nella notte e ha dormito lì. Gli ho detto di scendere, che lì non poteva stare, e lui è impazzito. È uscito e mi è corso incontro, ha preso un remo e mi ha dato un colpo, io per difendermi ho preso l’altro remo. Allora sono intervenuti quattro ragazzi italiani che l’hanno fermato. Pensavo fosse finita lì, ma mentre stavo risalendo verso il bar mi ha tirato uno sdraio addosso colpendomi alle gambe, che grondavano sangue. Poi ha preso, non so dove, un bastone e mi ha colpito sulla schiena. Per fortuna sono intervenuti tre giovani inglesi che l’hanno placato e mi hanno salvato. A un certo punto me la sono vista brutta, aveva gli occhi fuori dalle orbite e sono convinto che se non lo avessero fermato sarebbe andato avanti: voleva ammazzarmi.

Il fatto che mi preoccupa maggiormente è che, mentre lo interrogavano i carabinieri, continuava a minacciarmi. ‘Te la faccio pagare, appena mi lasciano libero ti ammazzo e non ti faccio più lavorare qui’ sono le parole che mi ha rivolto. In più di 40 anni di attività un fatto del genere non mi è mai capitato, sicuramente era uno sbandato non un venditore abusivo. Non ricordo di averlo mai visto prima. Valuterò se fare denuncia». Sconvolto come il padre, uscito dall’ospedale di Riccione con due costole fratturate e 20 giorni di prognosi, anche il figlio Devis, che il bagnino di salvataggio, venuto a sapere dell’accaduto poco dopo: «Non auguro a nessuno di trovare il proprio padre così. Ho una rabbia micidiale, ma allo stesso tempo paura per le minacce ricevute. Dover rischiare la vita mentre si lavora mi sembra eccessivo».

Alessandro Belardetti