Rimini, 11 settembre 2012 - «QUANDO passo lì davanti e leggo circuito Marco Simoncelli, ancora mi vengono i brividi. Ma domenica non me la sento di andare a vedere il Gran premio all’autodromo di Misano. No, non ce la faccio proprio. Quando vedo la foto di Marco in giro mi capita ancora di imprecare. Mi dico: ma vaff..., perché proprio Marco?».

Paolo Simoncelli non è uno che fa tanti giri di parole. Soprattutto quando si parla di Marco. Soprattutto ora che si avvicina il primo Gran premio del Motomondiale nell’autodromo che, a furor di popolo, è stato intitolare a ‘Sic’.
Lei e sua moglie Rossella seguirete la gara, domenica?
«Non lo so se sbircerò qualcosa dalla televisione. Forse, non è detto: non ho tanta voglia di guardare la gara. Con i circuiti, per ora, io ho chiuso»
Ma ci saranno tantissime iniziative in ricordo di Marco: non farà neanche un salto, durante il fine settimana della MotoGp, a Misano?
«Non credo. Per tornare all’interno di un circuito non ci sentiamo ancora pronti. L’unica eccezione è stata al Mugello, ma lì era una cosa diversa: si trattava di riportare a casa la moto di Marco».
Che effetto fa, a lei e a Rossella, leggere: ‘circuito Marco Simoncelli’?
«L’intitolazione dell’autodromo a nostro figlio è stato un gesto che ci ha emozionato molto, l’abbiamo gradito profondamente... La tragedia di Marco ci ha fatto capire quanto fosse amato, nel mondo. E’ bello che il circuito di casa porti il suo nome».
Cosa dirà a Valentino Rossi e a Mattia Pasini, se li incontrerà?
«Farò loro il mio sincero in bocca al lupo».
A Coriano ci sono ancora tanti striscioni e ricordi di ‘Sic’. Sembra quasi che il tempo si sia fermato dall’incidente di Sepang.
«Vero, anche noi restiamo sorpresi da questo affetto. A casa nostra continua ad arrivare ancora tantissima gente, da tutto il mondo: vogliono lasciare un ricordo affettuoso di Marco, parlare con noi. Abbiamo dovuto mettere i cancelli: ormai era diventata una situazione insostenibile. E poi ogni volta parlare di Marco è come riaprire una ferita che non si rimarginerà più».
Quando aprirà il museo di Coriano dedicato a Simoncelli?
«Molto presto, penso che già entro la fine dell’anno presto tifosi e amici potranno visitarlo. Sarà davvero bellissimo».
E la Fondazione Simoncelli?
«Per me è diventata quasi un lavoro a tempo pieno. La realizzazione di Casa Marco Simoncelli, un centro di riabilitazione destinato ad accogliere 30 bambini disabili con assistenza dedicata e specializzata a San Pedro de Macoriz, prosegue spedita. Il prossimo progetto coinvolgerà il territorio riminese, ma ne parlerò quando avremo la certezza di compierlo».

Manuel Spadazzi