Rimini, 11 settembre 2012 - A CASA è tornata soltanto ieri, e dovrà restarci ancora per un bel po’. «I medici non mi hanno neanche dato la certezza di poter tornare a scuola da lunedì. Prima mi vogliono visitare ancora». Elisa ha il volto quasi completamente fasciato, le bende le ricoprono anche il braccio sinistro, la spalla, i capelli. «Mi fa tutto male, sono tre notti che non dormo. Ma si può stare così male e rischiare addirittura la vita, per colpa di uno shortino preparato male?».

Elisa De Angelis, 18enne di San Mauro Pascoli (studentessa al quinto anno all’Itc Molari di Santarcangelo) è la ragazza rimasta ustionata venerdì sera a mezzanotte al Caffè Centrale di Santarcangelo a causa del cocktail ‘esplosivo’. «E’ stato un incubo. E adesso chi ha la responsabilità di questo incidente se le deve assumere».
 

Racconta esattamente com’è andata?
«Si è svolto tutto in pochi secondi, ricordo bene. Io e le mie amiche siamo entrate nel bar, loro volevano bere uno shortino appunto. Io non ero al bancone dove la barista li stava preparando, ma a quello degli aperitivi che dista un metro e mezzo o più. La stava guardando, e ho notato che dopo aver acceso i cocktail con la fiamma ha versato un altro po’ del contenuto di una bottiglia (forse era vodka) nei bicchierini».
E dopo?
«Ho sentito uno scoppio e mi sono ritrovato con le fiamme addosso ovunque. Sulla testa, sui capelli, sul petto. La maglia, effettivamente ha preso fuoco subito. Io urlavo dal terrore».
Quindi lei non aveva nemmeno toccato il bicchiere?
«No, questo è sicuro. Io ero distante un paio di metri dal bancone dove la barista stava preparando i cocktail».
Chi l’ha aiutata?
«Per fortuna un cliente del bar ha avuto la prontezza di togliermi la maglietta, altrimenti non oso pensare cosa poteva succedermi. Mi hanno soccorso le mie amiche e la barista. E’ stata lei ad accompagnarmi immediatamente al pronto soccorso di Santarcangelo».
Come sta ora?
«Male, malissimo. Non dormo da venerdì sera. Mi hanno dimessa solo ieri e non potrò muovermi da casa per giorni. I medici mi hanno detto che per i prossimi mesi dovrò uscire sempre bendata per poter guarire. E mi hanno già avvertito che probabilmente mi resteranno delle cicatrici. Un disastro, insomma. E comunque devo sempre rammentare che sono stata fortunata: se non era per gli occhiali di vista rischiavo di perdere l’occhio. In fin dei conti l’ho scampata bella».
Quelli del bar li ha sentiti, si sono fatti sentire?
«Hanno chiamato mio padre per informarsi, so che la ragazza è ancora sotto choc per l’incidente, per quello che è accaduto. Mi spiace per lei, ma la vittima sono io. Questo è un incidente che non doveva accadere. Non è possibile rischiare la vita e restare ustionati per uno shortino».
Presenterà denuncia?
«Assolutamente sì. Io e miei genitori faremo denuncia, andremo fino in fondo a questa bruttissima storia».
 

Manuel Spadazzi