Rimini, 27 ottobre 2012 - IL RITO di consacrazione delle vergini risale ai tempi della chiesa primitiva. Le donne entravano a far parte dell’Ordo Virginum che non indicava un ordine religioso, ma un gruppo di persone accomunate dalla consacrazione verginale. Nei primi secoli le vergini vivevano nelle proprie case, si dedicavano alla preghiera, alla catechesi, al lavoro e ai poveri. Mentre gli ordini maschili (vescovi, presbiteri e diaconi) si sono conservati fino ad oggi, l’Ordo Virginum è andato scomparendo in concomitanza della nascita dei monasteri e delle famiglie religiose. E’ stato il Concilio Vaticano II a ripristinare l’ordine e il rito, tanto che oggi è presente in 110 Diocesi italiane con più di 450 donne consacrate (25 in Emilia Romagna) e 200 in formazione.
 

LA CONSACRAZIONE avviene in forma pubblica e solenne con il vescovo che è il ministro che impone le mani: le vergine pronuncia un proposito di verginità che implica la pratica effettiva dei consigli evangelici (povertà, castità e obbedienza). Non si distingue dagli altri: vive nella propria casa, lavora per mantenersi, è impegnata in parrocchia o in altre realtà ecclesiali e prega con tutti i fedeli. Pur non avendo nè regole nè costituzioni, stabilisce in accordo con il vescovo la propria regola personale. La consacrazione è definitiva, precludendo ogni prospettiva di nozze. I tratti caratteristici sono tre: sponsalità, che è la scelta di Cristo, la laicità e la diocesanità.
 

C’È CHI la verginità l’ha venduta all’asta per pagarsi gli studi. E chi invece la preseverà per sempre. Povertà, castità e obbedienza: sono i voti religiosi che Marina Venturi sarà chiamata a rispettare da domani con il proposito di verginità. Un evento storico per Rimini: Marina sarà infatti la prima consacrata dell’Ordo Virginum della nostra Diocesi. Una scelta di vita che la signora Venturi ha intrapreso nel 2008 quando ha iniziato il suo percorso formativo. «Ho capito che il Signore mi chiamava alla vita consacrata — spiega Marina — Il carisma dell’Ordo Virginum non è solo la verginità, ma anche la diocesanità e la laicità. Essere consacrata per me significa che la chiesa di Rimini e il suo pastore riconoscono che quel piccolo seme gettato tanto tempo fa è ora germogliato, sta crescendo e vuole donare i suoi frutti».

Marina Venturi è nata nel 1958 a Savignano dove vive con la madre e la sorella. Lavora nel negozio di cartoleria e giocattoli di famiglia, ma tutto il tempo libero lo dedica alla parrocchia Santa Lucia. Fa anche parte dell’ordine francescano secolare. Domani in Duomo sarà il vescovo Francesco Lambiasi a consacrarla. «Anche nella Chiesa di Rimini rinascerà l’antico Ordo delle vergini — annuncia monsignor Lambiasi — un’articolazione piccola ma significativa della chiesa locale che risale fino ai tempi apostolici. Invito tutte le comunità a partecipare a questo momento ecclesiale e a non far mancare a Marina e a tutta la nosra Chiesa la vostra preghiera».
 

MARINA sarà la prima donna a essere consacrata a Rimini, ma non la prima riminese a entrare nell’Ordo Virginum. Elisabetta Casadei è stata infatti consacrata a Roma nel 2006. «E’ una vocazione, come il matrimonio — spiega Elisabetta, insegnante di filosofia all’istituto Marvelli e impiegata nell’ufficio della Diocesi che si occupa della cause dei santi — Ho sempre desiderato donare la mia vita al Signore. So che può apparire una scelta insolita di questi tempi, ma la mia famiglia e i miei amici mi hanno sempre sostenuta».
 

Filippo Graziosi