Rimini, 28 novembre 2012 - Il polo del benessere a sud e quello delle acque a nord, dove attrarre i turisti spostando i parcheggi più a sud della spiaggia, cui arrivare tramite i vialetti in stile Misano. Il cantiere è aperto per le piste ciclabili, che dovranno essere a doppio senso sul lungomare: società Autostrade è già pronta a realizzare quella del sottopasso di via Pomposa e si attende il via libera di Anas. Sono solo alcune delle pillole che il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, lancia oggi alla due ore di illustrazione del Master plan, il progetto dei progetti del suo mandato.

Sul lungomare Tintori il project manager del tratto Kennedy-rotonda sarà affiancato da sette dirigenti, nel caso i premi saranno dati a tutti perché le logiche da vecchia pubblica amministrazione, per cui ciascun funzionario pensa solo al suo tornaconto, non funzionano più. Sarebbe quello il tratto ideale per il parco del mare e una palestra site-specific, magari coinvolgendo Technogym per una nuova “wellness-valley”.

Per la storica frattura della ferrovia, che taglia in due la città, si apre un bando internazionale per attrarre nuove investitori armati di fondi e idee. Basta con gli affitti da 900mila euro all’anno come quello degli immobili in via Rosaspina, un’area delle tante dove la riqualificazione edilizia puo’ prendere il largo. Come alla Grotta Rossa, dove possono bastare 47 euro di riscaldamento annui grazie alle giovani imprese del sole e del vento. 

Al centro dei 12 ambiti di intervento contenuti nelle decine e decine di pagine e grafici allegati, spicca l’ormai celebre Anello verde, quel percorso di mobilità dolce che dal palacongressi, passando per l’arco d’Augusto, piazzale Kennedy e il lungomare, risale fino al ponte di Tiberio per arrivare all’Ina casa, i Padulli, la Grotta Rossa, il Quinto Peep. Il mantra del sindaco e’ l’innovazione senza se e senza ma, archiviando (le pratiche non sono concluse) i project del lungomare cari alla vecchia giunta. Ma rispondendo anche picche ai costruttori che continuano a premere per i permessi di costruzione.
Peccato, forse, che le idee di Gnassi risultino fin troppo operative: temi da Poc, insomma, mentre ancora il Psc e soprattutto il Rue sono in stand-by. Il tutto in “co-working” coi privati anche e soprattutto piccoli, come quelli del consorzio del porto per il progetto di riqualificazione da 30 milioni di euro per il lungomare piazzale Boscovich-rotonda del Grand hotel: “Abbiamo nome, cognome e telefono dei privati delle aree, ci confronteremo in trasparenza per capire se espropriare o negoziare”, assicura il primo cittadino che vuol dire addio all’era dei “ricorsi che bloccano tutto per vent’anni”. 

Oggi Gnassi riceve in Comune le categorie per illustrare tutto, il 14 dicembre ci sarà la presentazione alla città al cantiere del teatro Galli, l’atto di indirizzo del Master plan in Consiglio comunale approderà tra fine 2012 e inizio 2013. Gnassi punta molto sulla svolta rispetto ai motori e ai motorini immobiliari, incontrando la stampa stamane lo ripete e cita la nuova questura di via Roma inutilizzata mentre si sbraccia tra grafici e slide al fianco di tecnici e dirigenti: “Se non dicessimo dei grandi no avremmo palazzine intere vuote, ci troveremmo tante questure sparse qua e la’ o peggio tante reti arancioni con il cartello di sospensione lavori”.

Nei suoi “assi radiali” il sogno del sindaco è quello di “ridare vita al centro storico, con il frazionamento delle unità immobiliari, i cantieri Galli e Fulgor, i borghi interconnessi”.
Il tutto rinnovando il modo di lavorare con privati e categorie ma anche all’interno dello stesso Comune, dove per la pedonalizzazione del ponte di Tiberio, e’ l’esempio di Gnassi, ogni ufficio pensava per sé.