Rimini, 1 dicembre 2012 - Per fortuna che il 'gran giurì' aveva promesso di non essere «fiscale». Resteranno molto delusi centinaia di riminesi dalla decisione del coordinamento provinciale per le primarie di Rimini, che ieri sera si è riunito per valutare l'ammissibilità delle 931 domande presentate da altrettante persone che avevano chiesto di votare domani al ballottaggio tra Bersani e Renzi, pur non avendo partecipato al primo turni. I membri del coordinamento (Enrico Bronzetti per il Pd, 'Rosy' Assunta Sorvino per Sel, Francesco Bragagni per il Psi), alla presenza dei rappresentanti dei comitati a sostegno dei due candidati al ballottaggio (Riziero Santi per Pier Luigi Bersani e Alessandro Belluzzi per Matteo Renzi) hanno respinto la stragrande maggioranza delle richieste di voto.

«Attenendosi ai regolamenti e alle disposizioni impartite dal coordinamento nazionale e regionale - recita una nota del Pd - il coordinamento ha deciso, in base a criteri univoci e all'unanimità, di accogliere 134 richieste. Il collegio nazionale dei garanti delle primarie aveva in particolare escluso la pratica della gestione seriale e accentrata delle richieste di deroga, deliberando che tutte le richieste di nuova registrazione dovessero avere una consistenza ed una specificità personale delle motivazioni dell'impossibilità personale di registrarsi, e fossero coerenti e credibili rispetto alla facoltà di potersi registrare fisicamente oppure online nei 22 giorni compresi dal 4 novembre al 25 novembre».

I 'renziani', convinti di essere in questo modo danneggiati (tanti di coloro che hanno provato a iscriversi l'avevano fatto per votare Renzi) gridano vendetta. «E poi la chiamano democrazia - tuona il consigliere comunale Pd Samuele Zerbini - Ma le primarie non erano quelle aperte? Non avevamo detto più siamo meglio stiamo? Oggi qualcuno ha deciso di chiudere la porta in faccia a centomila italiani che volevano scegliere la persona più adeguata a risolvere i nostri problemi. Non so se avrebbero votato Renzi, ma è probabile. Questa è la parte più vergognosa. Non si è mai visto al mondo un partito che cacci via le persone che lo vogliono votare».

Manuel Spadazzi