Rimini, 19 gennaio 2013 - E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale di protezione nazionale transitoria per la  piadina romagnola Igp. Con questo atto, viene riconosciuta - per ora solo a livello nazionale - la protezione dell'indicazione geografica "piadina romagnola", e la legittimita' del suo uso da parte dei produttori che rispettano il disciplinare disponibile sul sito del Ministero delle Politiche agricole alimentarie forestali. "Ci auguriamo che nei prossimi mesi, al termine della procedura stabilita dai regolamenti comunitari, questa Igp sia registrata dalla Commissione europea sulla base del disciplinare proposto- ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni- e' comunque motivo di soddisfazione avere raggiunto un risultato che pochi anni fa appariva compromesso".


Dopo la presentazione delle prime istanze di registrazione, la procedura era stata infatti sospesa a causa della difficolta' di rendere compatibili in un disciplinare unico i due diversi metodi di presentazione della piadina romagnola, che nel riminese e' piu' sottile, larga e flessibile rispetto alle altre province. Riavviato l'iter di riconoscimento, altre discussioni hanno riguardato l'opportunita' o meno di utilizzare i conservanti, di differenziare tramite marchi o diciture la piadina confezionata da quella di pronto consumo, di prevedere ingredienti aggiuntivi oltre a quelli di base

"Come Regione abbiamo contribuito, grazie anche alle sollecitazioni provenienti dai sindaci di Cesena e di Ravenna, alla composizione dei problemi che si erano manifestati nel corso della procedura di registrazione- ha aggiunto l'assessore- Credo che l'Igp della piadina romagnola sia un'ottima occasione per riconoscere spazio sui mercati tanto alle imprese piu' strutturate, che realizzano piadina romagnola per la grande  distribuzione e possono raggiungere zone piu' lontane, quanto ai produttori che tutti conosciamo e vediamo nei chioschi".


Il disciplinare di protezione transitoria differenzia le tipologie di piadina romagnola e prevede un'etichettatura specifica per quella alla riminese e per quella ottenuta con lavorazione manuale tradizionale. L'area di produzione corrisponde al territorio delle province di Rimini, Forli'-Cesena, Ravenna e, in parte, di Bologna.