Rimini, 6 marzo 2013 - ITALO scalpita. Il 9 giugno il treno ad alta velocità di Ntv (Nuovo trasporti viaggiatori) dovrebbe debuttare a Rimini. Ma il condizionale è d’obbligo, «e la colpa non è certamente nostra — attacca l’amministratore delegato della società, Giuseppe Sciarrone — ma delle Ferrovie, che non ci permettono di realizzare i lavori di adeguamento alla stazione di Rimini, necessari per far circolare i nostri treni. Se non ci fanno alzare i marciapiedi, non possiamo portare Italo in Romagna».

Intanto Trenitalia ha annunciato l’arrivo dell’alta velocità a Rimini dal 14 aprile. Il Frecciarossa non ha gli stessi problemi?
«No, perché i mezzi di Trenitalia sono più antiquati dei nostri, e rispondono a standard diversi. I nostri invece sono stati progettati e realizzati sulla base dei più recenti parametri europei. Quando abbiamo chiesto le ‘tracce’ a Rfi (la società di Ferrovie che gestisce la rete ferroviaria), abbiamo scoperto incredibilmente che la stazione di Rimini non era a norma per i nostri treni, per colpa dei marciapiedi».

Quanto dovrebbero essere alti i marciapiedi?
«Almeno trenta centimetri in più. Intendiamoci: è un lavoro assolutamente fattibile. Dell’opera dovrebbe farsi carico Rfi, invece...».

Invece?
«Prima ci hanno risposto che non avevano i soldi. Allora noi abbiamo fatto una controproposta, che ci pareva vantaggiosa. A Rfi abbiamo detto: li anticipiamo noi i soldi dei lavori. Ma Rfi non ci ha degnato ancora di una risposta».

Quanto costa l’intervento di innalzamento dei marciapiedi alla stazione di Rimini?
«Abbiamo stimato un intervento che va dai 500mila euro fino a un milione al massimo. Non son briciole, ma noi siamo disposti a tutto per portare l’alta velocità a Rimini, nonostante i 120 milioni di euro di pedaggi all’anno che paghiamo già alle Ferrovie».

Se Rfi non darà risposte, Rimini rischia di essere tagliata fuori da Italo?
«Noi ce la stiamo mettendo tutta. Per noi la Romagna è un bacino importante. Abbiamo in programma tre coppie di treni sulla linea Milano-Bologna-Rimini-Ancona e siamo convinti che sarà un successo. Per noi Rimini è strategica, e guarda caso dopo il nostro annuncio anche Trenitalia ha deciso di portare l’alta velocità a Rimini, con una tempistica che denota quanto meno una caduta di stile. Ora abbiamo interpellato il ministero dei Trasporti, per uscire da questo impasse. Di sicuro, noi non ci arrendiamo».

Chi vincerà la ‘sfida’ tra Italo e il Frecciarossa?
«La concorrenza non può che fare bene. Noi stimiamo di portare almeno 2 milioni di viaggiatori l’anno sulla linea da Milano ad Ancona, trovo curioso che per tanti anni Rimini e la Romagna siano state trascurate dall’alta velocità. C’è voluta la nostra decisione di portare Italo lungo la dorsale adriatica, per spingere Trenitalia a fare finalmente altrettanto».

 Manuel Spadazzi