Rimini, 25 marzo 2013 - Case ghiacciate perché non ci sono soldi sufficienti per pagare le bollette del riscaldamento. La drammatica conseguenza è l’aumento di bronchiti, broncopolmoniti, influenze, tosse e raffreddore.


Ancora un altro terribile aspetto legato alla crisi economica: preoccupante crescita delle malattie da raffreddamento perché il denaro è insufficiente e i costi dell’energia per far funzionare le caldaie sono sempre più alti.


A lanciare l’allarme qualcuno che nelle case ci va per svolgere la propria professione di medico e curare le conseguenze di questo ennesimo flagello: il dottor Geo Agostini, già presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Rimini.

Cosa sta succedendo nelle case dei riminesi?
“Una cosa che io non vedevo da 38 anni e cioè da quando faccio il medico di famiglia. Ogni anno che passa nelle abitazioni delle persone c’è sempre più freddo. Mi trovo di fronte a persone che tengono acceso il termo un’ora, due ore al giorno e basta perché non hanno soldi per pagare le bollette che per tanti sono diventate insostenibili. Chiaramente tutto questo fa sì che si ammalino sempre di più”.

Quindi aumentano le malattie da raffreddamento anche se stanno in casa?
“Sì. In questi ultimi tempi c’è stata una grossa crescita di influenze, bronchiti, broncopolmoniti, tossi, raffreddori. L’ultimo caso di broncopolmonite è quello di una signora di 85 anni che vive sola, ha la pensione al minimo e non ha soldi per tenere una casa sufficientemente riscaldata. Quindi si è ammalata in modo grave”.


I problemi maggiori quindi li hanno gli anziani?
“Non solo. Vedo parecchie sindromi da raffreddamento anche in giovani famiglie dove la situazione economica è piuttosto grave, sto parlando di situazioni dove lavora solo una persona e magari non a tempo pieno. E’ terribile tutto questo: io ho già avuto modo di denunciare questa situazione con le istituzioni politiche perché nonostante le persone abbiano sempre meno denaro, i costi delle bollette sono cresciute a dismisura”.

Coldiretti, a livello nazionale, pochi giorni fa ha lanciato un altro allarme: il significativo aumento dell’influenza che ha colpito quest’anno gli italiani anche a causa delle diminuzione di alimenti ricchi di vitamina C (dalla frutta alla verdura) e comunque importantissimi per le difese immunitarie, come il pesce. Tutto a causa dei soldi che non ci sono.

Monica Raschi