Rimini, 4 ottobre 2013 - Gli alberghi si lamentano ma gli alberghieri esplodono (di salute). Soprattutto in Romagna, dove si concentra la metà delle scuole regionali, 7 su 14. Il fascino del cuoco è irresistibile per i ragazzi e si vede dalle iscrizioni. Più 6% a Forlimpopoli e Riolo Terme, +7% a Cervia ma soprattutto +25% a Riccione, la punta avanzata del fenomeno. Giuseppe Ciampoli, che governa anche su Rimini — "lì siamo stabili da anni" —, ammette: "Otto classi in più, da 630 a 830 ragazzi, stiamo letteralmente impazzendo... Doppi turni nei laboratori, problemi su tutto, dai trasporti alle merende.

Mancano le fotocopiatrici e la sala insegnanti, siamo senza Internet ma sono comunque orgoglioso. Abbiamo assunto tanti giovani precari, dovrebbe venire il ministro Carrozza a vedere...". E come si spiega questo picco? Davvero è l’effetto dei fornelli in tv? Infastidito: "Quelli fanno solo danni. È una visione superficiale. Le iscrizioni agli alberghieri crescono in tutta Italia. Se il caso romagnolo è legato al sistema costiero? Guardando in casa mia direi di no, l’attenzione alla scuola arriva soprattutto dalle aziende. Gli albergatori sono distratti. Invece produttori di vino, olio, gelato, in tempi di crisi stanno riscoprendo la scuola che non è più vista come zavorra. Quello che non va sono gli edifici. Quello di Rimini soprattutto è vecchio e inadeguato, la politica è stata miope. Se penso a tutte le colonie abbandonate...".

A Forlimpopoli Giorgio Brunet, altro preside illuminato, riceve "ogni giorno richieste di aziende che cercano ragazzi capaci. Otto diplomati su 10 trovano lavoro quasi subito". Spesso all’estero. "Tante volte passano a salutarci ex che tornano da Londra, Parigi, New York — s’inorgoglisce —. Sono cuochi, direttori d’alberghi, sommelier, c’è chi s’imbarca sulle navi da crociera". Arrivano lontano anche gli studenti di Riolo Terme . "Molti diplomati dell’anno scorso — fanno sapere dalla scuola — stanno lavorando negli Usa, in Australia o Nuova Zelanda".

ri. ba.