Rimini, 5 ottobre 2013 - Una casa colonica di Roncofreddo era diventata un laboratorio in cui si tagliava la droga e si confezionavano le dosi. E' una vera e propria 'raffineria' dello stupefacente quella scoperta dalla Guardia di finanza con "l'operazione 100%".

Nel piccolo centro di Roncofreddo, sono stati sequestrati 24 chili di eroina pura e 67 chili di eroina tagliata, 10 chili di cocaina, 170 chili di sostanza da taglio e sono state arrestate tre persone.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche cinque centrifughe in acciaio, quattro stampi per formare panetti di droga da 500 grammi e 1000 grammi, cinque bilance elettroniche, una pressa industriale per compattare il panetto di droga e tutto il materiale termoplastico per il confezionamento sottovuoto.
Con la sostanza pura e da taglio rinvenuta era possibile immettere sul mercato ulteriori 200 chilogrammi di eroina.
La perquisizione permetteva inoltre il sequestro di una pistola CZ modello 99 calibro 9X19 “parabellum” illegalmente detenuta e oltre 100 cartucce, nonché un’autovettura e l’immobile utilizzato come laboratorio.

Arrestate tre persone, due albanesi e un italiano, in flagranza di reato. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Forlì.

Tutto e’ iniziato dalle indagini sul “controllo economico del territorio” per individuare persone con “un tenore di vita non rispondente all’entita’ dei redditi dichiarati”. Questo lavoro ha messo le Fiamme gialle sulle tracce di una serie di persone, anche di origine straniera. In particolare, anche con pedinamenti, l’attenzione si e’ concentrata sul 26enne C. F. e il 24enne M. R., due albanesi residenti da tempo nella provincia di Rimini e senza lavoro.

Con l’auto intestata ad altro residente i due albanesi andavano e venivano continuamente dai Comuni della provincia di Rimini e di Forli’-Cesena, soprattutto a Roncofreddo. I finanzieri li hanno cosi’ seguiti fino a vederli entrare in una grande casa colonica, dopo aver a lungo colloquiato con altro soggetto di mezza eta’: B. M, un imprenditore agricolo italiano di 55 anni, proprietario dello stabile e con precedenti di Polizia per spaccio di sostanze stupefacenti.

Insospettiti dalle modalita’ guardinghe dei due albanesi e dal comportamento del proprietario dell’immobile, dopo sei ore di attesa fuori dall’edificio, i militari hanno deciso di fare irruzione nella casa colonica ipotizzando che all’interno fossero nascose sostanze stupefacenti. Ed era proprio cosi’: i finanzieri si sono trovati davanti a un laboratorio nel quale veniva raffinata per lo piu’ eroina.

Al momento dell’irruzione, i due albanesi con mascherine e guanti stavano tagliando con caffeina e paracetamolo, tanto che il pavimento dell’immobile e gli stessi trafficanti erano completamente cosparsi di sostanza da taglio all’atto dell’intervento.