Mara Venier in campo per aiutare madre e figlia costrette a prostituirsi

Rimini, 6 novembre 2013 - Anche Mara Venier ha offerto il suo aiuto a Magda (il nome è di fantasia), la ragazza di 29 anni e alla madre, di 57, che si prostituiscono per riuscire a racimolare il denaro per mangiare e sostenere le spese di casa. La conduttrice di Domenica In, il notissimo programma di RaiUno, avrebbe ospitato volentieri le due donne, garantendo comunque il loro anonimato ma cercando di narrare anche in tv questa dolorosa storia e cercare di trovare una soluzione ai problemi che hanno costretto la giovane e la sua mamma a scendere in strada. Il problema vero è la mancanza di un lavoro che permette a queste due donne di vivere con dignità.

La loro storia, in realtà, ha colpito un po’ tutte le grandi reti televisive del Paese: dai vari programmi in onda sulle reti Rai, come La vita in diretta, ai Tg nazionali, passando per le reti Mediaset da Lucignolo (Italia 1) a Mattino 5 (Canale 5). Al momento le due donne stanno ancora riflettendo se accettare o meno le interviste televisive, anche se con la garanzia dell’anonimato.

«Non sono un’attrice, non sto cercando notorietà in televisione — dice Magda — sto solo cercando un lavoro che mi permetta di vivere in modo dignitoso mettendo a frutto gli anni di studio al liceo che ho terminato con regolarità. Come ho già avuto modo di spiegare conosco molto bene il francese e bene l’inglese ed ho fatto un corso per operatore aeroportuale. E’ un ambito che mi piacerebbe tantissimo: vorrei tanto fare l’hostess. Lo so che magari è un po’ un sogno però so anche che mi impegnerei moltissimo. Per la mia mamma basta poco — continua —, lei si accontenta di un’abitazione dove non ci sia un affitto alto da pagare. A lei piace molto la campagna, anche avere un piccolo pezzetto di terreno da coltivare, qualche piccolo animale da tenere. Cose così. Non abbiamo pretese assurde, ma avere un lavoro dignitoso. Lo abbiamo cercato tanto, in lungo e in largo, da tutte le parte possibili. Il risultato è stato il nulla. E la durissima scelta che abbiamo dovuto fare».

Monica Raschi