Rimini, 25 novembre 2013 - HANNO bevuto fino a stare male. Un bicchiere dopo l’altro, fino a quando non sono finiti in coma etilico. La serata di due ragazzini di San Marino, iniziata con una festa in discoteca, si è conclusa all’ospedale di Stato di Cailungo. Entrambi minorenni, sono arrivati al pronto soccorso poco prima delle 4 di domenica mattina: lui, 15 anni appena, accompagnato dagli amici, lei, 16enne, è arrivata a bordo di un’ambulanza. Entrambi avevano nel sangue oltre 2,5 di tasso alcolemico, cinque volte oltre il limite consentito. Sono stati tenuti in osservazione e trattati con i farmaci dal personale sanitario, poi sono stati dimessi: il 15enne dopo poche ore, mentre la ragazza ha dovuto attendere un po’ di tempo in più per smalitire completamente la sbronza. Alla fine per loro nessun danno serio, come invece capitato in passato ad altri ragazzi dopo una notte di eccessi.

I DUE ragazzi avevano partecipato a uno ‘school party’ alla discoteca Dna di Borgo Maggiore presa in affitto per la festa dal King Staff. La Gendarmeria del Titano sta indagando per ricostruire i movimenti dei due minorenni e capire dove abbiano bevuto tutto quell’alcol. L’ipotesi più probabile, secondo gli investigatori, è che non l’abbiano fatto all’interno del locale, ma che si fossero portati bottiglie prese altrove per ubriacarsi. Una pratica molto di moda tra i ragazzi per risparmiare soldi e poter bere senza il problemi di essere controllati dai baristi. Perchè la legge sammarinese in tema di alcol ai minori è molto severa, al pari di quella italiana: chi serve alcolici agli under 16 incorre in un reato penale. Se all’interno del locale avessero servito da bere a 15enne, gli organizzatori della serata passerebbero guai seri.

I GENDARMI al momento non escludono alcuna pista, anche se non credono che all’interno della discoteca abbiano servito alcol aidue minorenni, soprattutto al più piccolo. Gli organizzatori della serata sono stati sentiti (vedi box) e hanno escluso il loro coinvolgimento nella vicenda. Qualche dettaglio potrebbe arrivare anche dagli amici che hanno trascorso la serata con i due ragazzini finiti all’ospedale: i gendarmi li hanno identificati e raccolto le loro testimonianze.

Filippo Graziosi