Rimini, 5 febbraio 2014 - Cercava emozioni forti, nonostante le sue 73 primavere. Ma un pomeriggio di sesso a tre a pagamento, con due signorine conosciute e rimorchiate a Marina centro, si è trasformato per un notissimo imprenditore riminese in un rinvio a giudizio per violenza sessuale, violenza privata e lesioni ai danni di una rumena di 33 anni. Accuse pesantissime quelle che si trova a fronteggiare adesso l’anziano imputato.

La vicenda risale al pomeriggio 28 dicembre del 2012 quando l’uomo, al volante della sua Jaguar, passando per viale Principe Amedeo, vede due belle ragazze straniere che si vendono in strada. Il settantenne decide, dunque, di passare un pomeriggio diverso, all’insegna del sesso e fa salire sulla sua potente autovettura di lusso entrambe le prostitute straniere. Insieme si dirigono sui colli di Covignano dove l’uomo possiede una villa.

Una volta giunti a casa, il terzetto si sistema nella camera da letto per fare quanto pattuito a Marina centro, ma, all’improvviso, l’uomo cambia idea e chiede un qualcosa un più alle due ragazze. Il 73enne vuole dalle due giovani un rapporto lesbo. Le due ragazze rifiutano categoricamente la proposta e fra i tre si scatena una furibonda lite. Le due prostitute non ci stanno mentre l’uomo insiste a richiedere la nuova prestazione. La lite, dunque, degenera ed il pomeriggio di sesso a tre assume un altro aspetto, almeno stando alle accuse.

Ad avere la peggio sarebbe stata la romena 33enne (assistita dall’avvocato Torquato Tristani) che, stando al suo racconto sarebbe stata violentata dal facoltoso imprenditore. La giovane, una volta riuscitasi a libera dalle grinfie dell’uomo, riesce a fuggire e chiama in suo aiuto le forze dell’ordine. Sul colle di Covignano arrivano polizia e carabinieri oltre a un’ambulanza del 118.

«Mi ha violentato», dichiara la 33enne rumena sotto choc. I sanitari la trasportano in ambulanza in pronto soccorso dove, i medici, la dimettono con una prognosi di 5 giorni. E ieri l’imprenditore di 73enne è comparso ieri mattina davanti al gip Fiorella Casadei che, viste le accuse, ha rinviato a giudizio l’uomo per violenza sessuale aggravata, violenza privata e lesioni.