Rimini, 14 febbraio 2014 - «IL SELFIE? E’ già antico. Se vuoi essere avanti, posta una foto di una parte del tuo corpo e poi vedrai i commenti. Questo è il nuovo selfie. Il mio gruppo di amiche lo fa e ci divertiamo molto. Nessuno sa chi siamo, fra noi c’è quasi una gara a chi ha le migliori recensioni»

PAROLA di un'adolescente riminese, versione nostrana della cantante Rihanna. Selfie, per chi avesse superato i 17 anni e non lo sapesse, altro non è che un autoscatto di se stessi realizzato con un telefonino di ultima generazione per poi essere pubblicato su Facebook, Twitter o Instagram. E pubblicare sui vari social media i propri autoscatto è una vera e propria moda che impazza sul web, lanciata prima dai divi americani e poi adottata anche qui da noi da vip e meno vip.

Ma tra i giovanissimi riminesi il selfie adesso ha subito un’evoluzione: dai semplici autoscatti con amici durante feste, gite, si è passati a quelli dal sapore proibito con parti intime sempre più in bella vista. Tra le adolescenti nostrane c’è quasi una gara a pubblicare, sulla pagina di un gruppo aperto di Facebook, che vanta più di 4000 iscritti, le proprio foto o del sedere o del seno o delle gambe, tutte rigorosamente anonime e senza la testa per non essere riconosciute. Il motivo? Farsi giudicare dal popolo di Facebook i cui commenti sono assolutamente privi di freni inibitori.

«Le ragazzine lo prendono come un gioco—raccontano alcuni funzionari delle forze dell’ordine—, lo fanno per aumentare il loro livello di autostima, per sentirsi sexy come le Veline e già donne. In queste ultime settimane molte madri di adolescenti si sono rivolte a noi, sconvolte, perchè avevano scoperto che le loro figlie avevano postato su questo gruppo Facebook alcune foto dove era immortalato il sedere o il seno della loro ragazzina». A volte la scoperta è del tutto casuale.

«MOLTE MAMME non sanno cosa fare— spiegano dalla Questura—, hanno il terrore che qualcuno possa riconoscere la loro figlia. In tante ci hanno chiesto consiglio su come comportarsi per far rimuovere le foto. Ovviamente i moderatori del gruppo, appena hanno saputo che gli autoscatti appartenevano a minorenni, li hanno subito rimossi. Ma non sempre i genitori riescono a scoprire quello che fanno i loro figli su internet. Ed è per questo che continuano gli incontri nelle scuole, proprio per far capire ai ragazzi i rischi che il mondo virtuale comporta, dal cyberbullismo alla pedofilia. I giovanissimi devono essere difesi e solo con la prevenzione si possono evitare molti problemi».

Grazia Buscaglia