Rimini, 13 aprile 2014 - «ASSO di bastoni, vi ho fregato tutti!», urla Rolando ai suoi avversari, seduti a uno dei tavolini disposti lungo viale Regina Margherita. La briscola è sua, si riparte di capo. Ma la vera partita, ieri sera, l’ha vinta Miramare, che ha portato oltre 200 persone in strada per la prima briscolata anti-lucciole. Famiglie con bambini, pensionati, ragazzi: non ha età la protesta contro la prostituzione andata in scena ieri sera, con i partecipanti alla ‘briscolata’ sorvegliati a vista dai carabinieri e dalla polizia municipale per evitare problemi e tenere alla larga le prostitute. Che hanno ‘sfidato’ ugualmente i cittadini di Miramare, cominciando a lavorare già intorno alle 20. «Non sono tante come al solito – ammette Mirco Muratori, dell’associazione Miramare da amare, uno dei promotori dell’iniziativa – ma ci sono eccome».

«Io ne ho contate almeno cinque, da Bellariva fino a qui – gli fa eco un signore, mentre gioca a uno dei tavoli – Sono meno, ma ci sono». Vero: per dare meno nell’occhio, ieri sera, hanno scelto abiti meno succinti e vestiti meno appariscenti. Ma per capire cosa stiano facendo, lì sulle panchine, bastano meno di cinque minuti. E appena i carabinieri si insospettiscono, si avvicinano a loro per chiedere i documenti. Due ragazze, una bionda e una bruna, jeans attillati e dieci centimetri di zeppa, si allontanano sbuffando dalla panchina. «Non dovete rom…, noi possiamo stare qui quanto ci pare», dice una delle due, guardando in cagnesco un fotografo che ha immortalato la scena.

NON VOGLIONO fotografi tra i piedi, né giornalisti, né divise. E sono molto infastidite dalla presenza dei residenti e degli operatori di Miramare che hanno organizzato questa prima briscolata anti-lucciole. «Molte hanno rinunciato a lavorare ieri sera, dopo aver letto i giornali», ammettono le forze dell’ordine. E chi non l’ha fatto ha avuto vita dura. Anche perché i miramaresi, aiutati da altri comitati scesi in trincea contro prostitute e abusivi come quello di Marebello e Rivazzurra, oltre a giocare a carte, hanno fatto avanti e indietro sui viali del sesso, cercando di dissuadere le (poche) lucciole presenti. Presente alla manifestazione anche l’associazione Cuore di Rimini, vari consiglieri comunali tra cui Bertino Astolfi e l’assessore Nadia Rossi, raggiunta in tarda serata dal sindaco Andrea Gnassi. «Iniziative come queste – riconosce la Rossi – che non si fermano alla protesta ma vanno oltre, cercando anche una soluzione al problema, sono da elogiare e sostenere. Il problema della prostituzione in questa zona è evidente, è sotto gli occhi di tutti, ma il nostro problema è che abbiamo le armi spuntate. Speriamo ora che la nuova ordinanza dia qualche risultato migliore».

Ordinanza o no, gli ‘indignados’ di Miramare e di tutta la zona di Rimini sud continueranno a fare la loro parte contro le lucciole. Il 16 si replica già, a Bellariva, con la passeggiata serale che servirà a ‘cacciare’ le lucciole dal marciapiede. «Non ci rassegniamo - concludono in coro i comitati - non lasceremo la città in mano alle prostitute e ai loro protettori».

Manuel Spadazzi