Rimini, 3 maggio 2014 - Cresce la marijuana nel giardino del Comune. C’è da scommettere che Gnassi & co. ne siano all’oscuro. L’iniziativa dei centri sociali del Nord-est, quelli regionali, delle Marche e anche Napoli project, sta facendo tappa in alcune città: dopo Trento e Schio è toccato a Rimini.

Sono arrivati il primo maggio, giorno in cui festeggiano i lavoratori, e al grido di ‘Seminiamo l’indipendenza’, inneggiando alla liberalizzazione della cannabis, i giardinieri in erba hanno messo a dimora una ventina di pianticelle di canapa in una aiuola del giardino del municipio. Nella parte retrostante dell’Arengo un pezzetto di verde è stato ‘occupato’. I giardinieri vestiti di bianco e con maschere a forma di foglia di marijuana per non farsi riconoscere in volto, si sono armati di attrezzi, hanno messo in terra le piantine di canapa dalle cui foglie si ricava la marijuana, e una volta terminato il lavoro hanno fissato due cartelli per spiegare il perché del gesto.

Tutto è stato documentato per filo e per segno sul sito internet Globalproject, dove i pasionari della liberalizzazione della cannabis si sono immortalati anche nel piccolo corteo che ha percorso il centro storico di Rimini arrivando fino all’Arco d’Augusto. Non è mancata nemmeno la foto di rito sotto l’Arco. «Autoprodurre oggi significa innanzitutto contrastare il narcocapitalismo» rivendicano i ‘liberalizzatori’, «Vogliamo valorizzare il carattere naturale della canapa, la possibilità di inserirla nei cicli di agricoltura biologica e biodinamica che si contrappongono allo sfruttamento intensivo della terra, alle coltivazioni ogm, alle filiere agro-industriali». Sarà, intanto le piantine cominciavano a radicare e a ieri mattina, in municipio, non se n’era accorto alcuno. Sorpresi anche i cani che amano passeggiare e liberarsi nella piccola zona verde. Mentre qualche passante ha colto la cosa con ironia, ed è scattata per un impulso irrefrenabile la foto da cellulare da postare su Facebook.

L’iniziativa dei centri sociali, ‘Seminiamo l’indipendenza’, ha colpito non a caso nella settimana che va dal 25 aprile al primo giorno di maggio, quando i ponti per le festività abbondano e nei municipi si incrociano le braccia. «Verrà piantata canapa negli spazi pubblici e nei luoghi maggiormente simbolici di tante città italiane» annunciavano in Rete i ‘liberalizzatori’. Ma non avevano fatto i conti con le Giornate del lavoro organizzate dalla Cgil. I nuovi inquilini del Comune, le piantine di canapa, hanno potuto godere di un po’ di pace fino al primo pomeriggio di ieri quando all’assembramento di forme dell’ordine in piazza Cavour, per l’evento organizzato dalla Cgil, non poteva passare inosservato il particolare orto.

In pochi minuti, prima dell’inaugurazione della manifestazione e dell’arrivo dei primi rappresentanti delle istituzioni, i cartelli e le piantine sono scomparse. Tutte tranne una, rimasta al suo posto, nell’erba del giardino, forse per non oscurare completamente la protesta. L’unica superstite del blitz organizzato dai centri sociali.

Andrea Oliva