Anoressia, il racconto di Chiara Sole: "La mia guerra contro i disturbi alimentari"

"Ho lottato per 14 anni. Si può guarire, l'importante è farsi aiutare"

Chiara Sole

Chiara Sole

Rimini, 16 marzo 2017 - A undici anni i primi problemi di anoressia. A questo disturbo si è aggiunto quello della bulimia e del binge eating (le grandi abbuffate), adesso Chiara Sole, 42 anni, riminese, ha vinto la sua guerra e lotta con la sua associazione per salvare dalla distruzione altre persone.

Chiara, si ricorda quando ha iniziato ad avere problemi con il cibo?

«Intorno agli undici anni: mi sentivo inadeguata in tutto. E’ stato un modo di reagire a questo stato d’animo».

Quanto tempo sono andati avanti questi disturbi?

«Quattordici anni tra anoressia, bulimia, binge eating, con il mio peso che oscillava fra i 36 e i 90 chili. Il primo ricovero in ospedale è stato a dodici anni. Nel periodo di bulimia sono arrivata a vomitare anche venti volte al giorno. Può immaginare come ero ridotta ...»

Come ne è uscita?

«E’ stato fondamentale capire che c’era una malattia e iniziare a combatterla. Non nego che le ho provate veramente tutte, sono stata anche in un centro recupero per tossicodipendenti. Ma ne sono uscita con un periodo di cura molto serrato portato avanti con una figura specializzata in disturbi alimentari. Posso soffermarmi su questo punto?»

Certamente.

«Quello che intendo sottolineare è che i disturbi alimentari sono una vera e propria malattia con il suo linguaggio specifico: bisogna essere in grado di chiedere aiuto e fare in modo che questo linguaggio venga decodificato da chi lo sa comprendere».

Quando decide di aiutare le altre persone colpite da disturbi alimentari?

«Nel 2001 creo un sito ChiaraSole.it dove racconto la mia storia e vedo che subito tante ragazze raccontano la loro e chiedono un aiuto. Inizio a dare consigli e vedo che mi seguono, che combattono. A quel punto capisco che è necessaria una formazione specifica per aiutare gli altri ad affrontare questa malattia e scrivo un libro che ora è scaricabile gratuitamente. Nel 2004 nasce MondoSole per la cura, riabilitazione e reinserimento sociale delle persone con disturbi alimentari, ma anche associazione per la prevenzione, lo studio e la formazione di tali disturbi. Cerchiamo di fare un lavoro di coinvolgimento anche con tutta la sfera familiare».

Quante persone hanno chiesto un aiuto a MondoSole?

«Le persone transitate dal sito fino a oggi sono oltre 322mila da tutta Italia, ma anche da Canada e Inghilterra. Ci hanno chiesto aiuto anche delle suore perché nelle loro parrocchie c’erano ragazze con questi problemi».

Immagino che le persone più colpite da questi disturbi siano donne. E’ esatto?

«Sì, al 95 per cento sono femmine anche piccolissime. Abbiamo avuto il caso di una bambina di tre anni. Chiaramente sono intervenuti i neuropsichiatri infantili che studiano anche le dinamiche familiari. Rimosso lo stato di ansia, la piccola ha reagito. Per chiudere il cerchio abbiamo anche donne di sessant’anni con problemi di anoressia».

Per quanto riguarda gli uomini?

«Sono in aumento, ma per loro il problema è soprattutto quello delle grandi abbuffate».

Un messaggio a chi è in mezzo al tunnel.

«Si può guarire. Ci sono persone che ce l’hanno fatta dopo 30 anni. Si può uscire da questo incubo, l’importante è non stare da soli e farsi aiutare».