Body building, così Simone Generali ha vinto il titolo mondiale a Miami

Il 25 enne riccionese si è aggiudica il titolo nella categoria Men physique

Simone Generali, campione di body building

Simone Generali, campione di body building

Rimini, 9 dicembre 2016 -  Il riccionese Simone Generali, 25 anni, ha conquistato Miami diventando campione mondiale di body building categoria Men physique. Di ritorno dagli Stati Uniti, svela i segreti che l’hanno portato alla vittoria.

«Uso cibo naturale, nessuna sostanza chimica, anche perché la nostra la Federazione italiana Bodybuilding natural si batte per questo, prima delle gare ci sottopone sempre ad analisi. Mi nutro di pasta, riso integrale, petto di pollo, verdure e filetti di merluzzo, che secondo le necessità consumo sei volte al giorno. Bevo dai cinque ai dodici litri d’acqua per poi limitarmi alla vigilia delle gare a un bicchiere per eliminare l’acqua sotto pelle».

Vita sana. Ma non sgarra mai?

«Mi piace ballare e frequentare i locali, non ho mai consumato né droghe e né alcol, la mia droga è lo sport. Per il resto mi concedo qualche cena con gli amici. Sono capace di mangiare di fila anche cinque pizze».

Chi l’ ha sostenuto nella preparazione del campionato?

«Ho fatto di testa mia, mi sono preparato da solo, senza uno sponsor, investendo circa 10mila euro».

Quando ha cominciato a praticare il body building?

«Mi sono innamorato di questo sport, che non pratico per narcisismo, a 16 anni. E’ accaduto facendo riabilitazione dopo essermi rotto un ginocchio a pallone. Ho notato i ragazzi dal fisico statuario, che mi hanno colpito a tal punto da voler diventare come loro».

Ha continuato a studiare?

«Ho ottenuto il diploma di geometra, mi sono laureato in Scienze motorie a Bologna e ho frequentato dei master. Sto ancora studiando, perché il corpo umano è la macchina più complessa che esista».

Quante ore dedica all’allenamento quotidiano?

«Dalle due alle quattro ore, secondo le fasi. Faccio pesi, attività aerobica e pugilato. Ai Campionati italiani ho conquistato il secondo posto. Credevo di meritare la vittoria, ma non è andata così».

Che cosa fa nella vita?

«Il personal trainer in una palestra di Riccione. Formo i ragazzi, tra i tanti Alessandro Signorini, arrivato secondo ai Campionati europei».

Qual è il suo sogno?

«Ne ho tanti, compreso un progetto di ristorazione per il quale mi sto muovendo sempre a Miami, perché anche per questo non vedo grandi prospettive a Riccione. Ho lavorato tanti anni al Cocoricò e al Peter Pan come selezionatore, quando il mondo delle discoteche tirava. Tanti amici qui non trovano lavoro se non nei pochi mesi estivi».