Rimini, 21 novembre 2017 - Ha patteggiato un anno e due mesi di reclusione, con la sospensione della pena, per morte conseguente a maltrattamenti e dispersione di cadavere. A presentarsi in aula questa mattina, difesa dall’avvocato Mario Scarpa, è stata Gulnara Laktionova, la mamma di Katerina Laktionova, la ragazza trovata morta in una valigia nel porto di Rimini.
Un caso balzato alle cronache internazionali e rimasto per giorni avvolto nel mistero, fino a quando i poliziotti erano riusciti a capire che stata la stessa madre a mettere la giovane nel trolley. La figlia era deceduta da una settimana, l’anoressia l’aveva portata via. Dopo averla vegliata, la mamma aveva deciso di portarla a casa, in Russia. Gulnara aveva così nascosto il corpo, ma temendo i controlli in aeroporto si liberò del bagaglio nel porto canale. Il 5 aprile un passante notò il trolley. Nessuno poteva immaginare cosa ci fosse nascosto dentro.
La madre: "Dormivo con Katerina morta a fianco"
La madre, al rientro dalla Russia, era stata prelevata dalla Polizia all’aeroporto di Bologna, ma davanti agli inquirenti la donna non era stata in grado di dare una spiegazione al suo gesto disperato e senza senso. La mamma di Katerina: "Non so perché l'ho fatto" - Il fratello: "Katerina voleva fare la modella"