Rimini, "Se non mi paghi la droga sparo in bocca a tuo figlio"

In manette l’albergatore Paolo Basco per spaccio e minacce

L’albergatore è stato arrestato nella sua casa dagli uomini della Mobile di Pesaro e Rimini

L’albergatore è stato arrestato nella sua casa dagli uomini della Mobile di Pesaro e Rimini

Rimini, 11 novembre 2017 - «Se non paghi il tuo debito ti uccido, non non mi dai i mei 8mila euro sparo in bocca a tuo figlio». Minacce di morte esplicite, e il nome della scuola che frequenta il bambino. Telefonate continue e messaggi su whatsapp per un debito di cocaina contratto da un cliente, un parrucchiere di Pesaro che da lui acquistava droga ogni settimana. L’estorsore non era però uno spacciatore da strada, ma Paolo Basco, albergatore 46enne, orginario di Casertani, ma residente a Rimini da anni, titolare dell’hotel Globus, di viale Regina Margherita. Un imprenditore già balzato alle cronache per essersi scagliato contro dei clienti dopo le recensioni su Tripadvisor. Le Squadre mobili di Rimini e Pesaro l’hanno arrestato e trasferito in carcere.

Un incubo durato mesi, quello vissuto dal parrucchiere, che ormai sfinito dalla paura, prima di scappare in Spagna, si è deciso a denunciare l’albergatore, il quale pretendeva ormai che pagasse spacciando al posto suo. A finire nel mirino di Basco, dicono gli inquirenti, anche un altro cliente, sempre residente a Pesaro, che ha presentato denuncia, dopo le minacce subite. Secondo l’accusa, Basco pretendeva da lui 7mila euro, altro debito per la coca venduta. L’albergatore, difeso dall’avvocato Gianmaria Gasperoni, quando è stato arrestato era tutt’altro che trattabile. Quando i poliziotti gli hanno infilato le manette ai polsi, non si è fatto scrupolo di promettere che avrebbe ammazzato il parrucchiere per avergli fatto fare quella fine. Nel corso della perquisizione nel suo appartamento, gli agenti hanno trovato altra cocaina nascosta, un bilancino e quasi 4mila euro in contanti.

Il‘sistema’ di Basco, secondo gli investigatori era quello di vendere inizialmente la cocaina a un prezzo allettante, per poi aumentare le tariffe strada facendo, quando capiva che i clienti non potevano più farne a meno. Per riuscire a recuperare le somme avrebbe chiesto anche l’aiuto di due stranieri, due albanesi che si presentavano fuori dal negozio del parrucchiere per fargli ‘capire’ che era ora di pagare. Il secondo cliente invece è stato costretto dall’albergatore a vendere la sua Volkswagen a 4mila euro. O così o lo avrebbe «ammazzato di coltellate». Un’auto che Basco aveva poi intestato alla figlia e che gli agenti hanno sequestrato.

Lina Colasanto