Zar Putin 'congela' i turisti russi

I tour operator: «Arrivi in calo dopo il diktat del presidente a boicottare l’Italia»

Vladimir Putin (Olycom)

Vladimir Putin (Olycom)

Rimini, 9 agosto 2014 - DASVIDANIA Rimini! La rappresaglia di Putin contro l’Italia e gli altri Paesi che hanno firmato le sanzioni contro la Russia, rischia di avere un contraccolpo pesante sull’arrivo dei turisti di Mosca e dintorni alla Riviera. Anzi, lo sta già avendo. Se l’embargo contro i prodotti alimentari europei deciso dal presidente russo per ora non coinvolge direttamente Rimini, d’altra parte già da un mese Putin sta invitando i connazionali a non recarsi in vacanza in Italia (e negli altri Paesi che hanno aderito alle sanzioni). «Portate i vostri figli in vacanza in Crimea, o nei Paesi che non ci ostacolano», continua a ripetere da settimane Putin. 

IL RISULTATO? Non pochi russi stanno preferendo a Rimini la Turchia e il Mar Rosso, spinti dall’appello del loro leader. E se è ancora presto per capire quanto faranno presa la parole di Putin sui connazionali, «è un fatto – assicura Paolo Bisi del Pac group, uno dei maggiori tour operator russi che opera su Rimini – che sempre più turisti stiano prenotando per la Turchia o l’Egitto anziché venire in Italia. I russi continuano a venire, ma meno di quanto ci attendevamo. Almeno il 10-20% ha scelto altri lidi dopo le sanzioni contro la Russia».

I numeri dei russi arrivati in Riviera fin qui, non sono stati esaltanti: nei primi sei mesi gli arrivi sono scesi del 17%, le presenze dell’11%. «Ma i dati potrebbero peggiorare – continua Bisi – perché c’è un certo malcontento dei russi verso l’Italia, per la posizione presa dal governo. Sempre più turisti non vengono a Rimini per protesta contro le sanzioni firmate dall’Italia, altri invece temono di restare bloccati nel nostro Paese in caso le tensioni con la Russia si inasprissero all’improvviso». E poi c’è Putin, che continua a invitare i connazionali a non venire in vacanza in Italia, in Spagna e negli altri Paesi che hanno sfidato la Russia con le sanzioni. 

«E’ UNA SITUAZIONE molto complessa, che rischia di diventare grave se le tensioni non rientreranno», continua Bisi dal Pac group, che porta ogni anno a Rimini tra i 60mila e i 70mila turisti. I tour operator stanno già correndo ai ripari: c’è chi propone pacchetti scontati per Rimini, chi offre almeno un paio di escursioni gratis. «Ma se la situazione resta questa, non potremo fare molto». Nonostante le tensioni con l’Italia, non si raffredda invece l’interesse per il ‘Fellini’ da parte del colosso russo degli aeroporti Novaport, in corsa per garantirsi la gestione dello scalo. «La nostra società – spiegano dalla Novaport Italia - appartiene a una multinazionale con capitale misto, non solo russo ma anche occidentale. L’embargo posto da Putin e i rapporti tesi con l’Europa e gli Stati Uniti non ci fermeranno».