Prove di guerra nei cieli della Riviera

I militari dell’Esercito impegnati nelle esercitazioni

L’esercitazione (foto Migliorini / Adriapress)

L’esercitazione (foto Migliorini / Adriapress)

Rimini, 23 settembre 2016 – L’obiettivo? Neutralizzare il nemico e prendere in ostaggio il capo dei ribelli. Ma la missione è tutt’altro che facile, perché il gruppo di rivoltosi è ben armato, e durante lo scontro può succedere di tutto. Anche che, durante un raid aereo, un elicottero del nostro esercito venga colpito o sia costretto a un atterraggio di emergenza.

Situazioni che sono all’ordine del giorno nel paesi in cui l’esercito italiano è presente oggi insieme alle altre forze armate occidentali, dall’Iraq all’Afghanistan. E per essere pronti a fronteggiare ogni pericolo, i militari si stanno preparando intensamente con undici giorni di Airmobile permanent training. Un addestramento speciale, iniziato il 19 settembre e che andrà avanti fino al 30, in cui sono coinvolti complessivamente 500 militari e 21 elicotteri.

Le esercitazioni vanno avanti ogni giorno, tra Rimini, Ravenna, Lugo, Poggio Renatico. A dirigere l’attività è il generale di brigata Paolo Riccò, comandante della brigata aeromobile ‘Friuli’, ufficiale pluridecorato del nostro esercito. Questa mattina una delle esercitazioni è partita da Rimini, per svilupparsi nell’area del poligono di Foce Reno, nel Ravennate (ai confini del Ferrarese). Un centinaio gli uomini coinvolti  (FOTO) tra piloti e fanteria aeromobile, e una decina gli elicotteri impiegati: gli A129 Mangusta, gli Nh90, gli AB205 e i CH47. Scopo della missione simulata nel poligono era la cattura del leader delle truppe ribelli e vari raid per neutralizzare le sue truppe (con spari a salve).

Ma durante l’esercitazione gli equipaggi in volo hanno dovuto affrontare numerosi imprevisti, dal contrattacco nemico da terra, al recupero di militari rimasti isolati nella zona del conflitto a fuoco, fino al soccorso a due piloti il cui elicottero è stato costretto a un atterraggio di emergenza. Un vero e proprio scenario di guerra, per permettere ai nostri soldati di farsi trovare pronti quando si farà sul serio...