Rimini, Gessica in tv. Magistrati e avvocati difendono il giudice

Il gip Cantarini attaccato per non avere arrestato Tavares

Gessica Notaro durante la prima puntata del Maurizio Costanzo show

Gessica Notaro durante la prima puntata del Maurizio Costanzo show

Rimini, 22 aprile 2017 - Il giudice nella bufera. Dopo la puntata del Maurizio Costanzo show con Gessica Notaro, avvocati e magistrati fanno sentire la loro voce sul caso del gip, Vinicio Cantarini, finito nel mirino durante il programma. Il giudice l’altra sera era stato duramente accusato dalla Notaro, e soprattutto da Maurizio Costanzo, di non aver fatto abbastanza per fermare Tavares prima dell’aggressione del 10 gennaio, negando l’arresto che il pm aveva chiesto per lui dopo le minacce alla ragazza. «Complimenti al gip che ha deciso di non far arrestare Tavares, dopo che lei l’aveva denunciato. Mi rivolgo al ministro Orlando: apra un’inchiesta su questo giudice». E Gessica si era lamentata perché Cantarini «ha ascoltato soltanto la versione di Tavares, non la mia». In realtà Cantarini non era tenuto a sentire Gessica, prima di prendere il provvedimento.

Le sue parole, e soprattutto quelle di Maurizio Costanzo, hanno scatenato così ieri la reazione dell’Associazione nazionale magistrati, la sottosezione di Rimini, ma anche della Camera penale della provincia di Rimini e dell’Ordine degli avvocati. Per l’Associazione nazionale magistrati «si è assistito ad un’inaccettabile interferenza nella giurisdizione, operata, a processo ancora in corso, con il dileggio e l’offesa rivolti ad un singolo giudice, reo di non aver adottato subito la più afflittiva misura della custodia in carcere nei confronti dell’indagato di stalking e con una ricostruzione dei fatti assolutamente parziale. La richiesta di misura era stata presentata al gip ben prima dell’aggressione con l’acido e quando altri erano gli elementi a carico dell’indagato. La custodia non cautelare per oltre tre mesi non risultava mai essere stata violata e nessuna segnalazione era mai sopravvenuta, nemmeno dalla persona offesa». L’Anm aggiunge come «si tratti di un attacco inaccettabile alla funzione giudiziaria e torna a stigmatizzare i processi mediatici, nemici delle garanzie dei colpevoli, degli innocenti e delle stesse vittime». Pur esprimendo la sua solidarietà a Gessica, l’avvocato Roberto Brancaleoni, presidente della Camera penale, rincara la dose: «E’ inaccettabile la gogna mediatica alla quale si è assistito. Senza alcun approfondimento tecnico e senza contraddittorio, si è invocata la punizione di un giudice che ha esaminato gli atti in suo possesso e sulla base di questi, ha ritenuto adeguata la misura cautelare adottata».

Il presidente dell’Ordine degli avvocati, Giovanna Ollà, solidale con la vittima, aggiunge: «Il diritto di libertà e indipendenza della magistratura sono valori costituzionali e tutti i cittadini hanno diritto ad un processo giusto davanti ad un giudice libero ed indipendente. Un’iniziativa come l’attacco mediatico che si è assistito al Maurizio Costanzo show rischia di minare la serenità di giudizio del magistrato».