"Uno gigolò mi ha reso felice ma non ditelo a mia figlia"

Cinquantenne riminese racconta le sue notti a pagamento

Gigolò

Gigolò

Rimini, 30 marzo 2016 - Donne che pagano gli uomini. A Marina (il nome è di fantasia, ndr) è capitato più di una volta. Analista informatica in una grande azienda, 54 anni, separata e una figlia di 18. Ovviamente all’oscuro di tutto. Ma con la voglia di uscire allo scoperto e raccontare perchè a un certo punto della sua vita ha iniziato a frequentare uno gigolò.

Qual è stata la scintilla?

«Incontrare uno gigolò è sempre stato il mio sogno proibito, fin da quando avevo 25 anni. Non so perchè, ma ci ho sempre pensato».

Perchè lo realizzato solo a 50 anni suonati?

«Dopo l’ennesima delusione con un uomo. Ho capito che non volevo altre relazioni, impegni e compromessi. Così ho cominciato a cercare su internet un accompagnatore per donne».

E alla fine lo ha trovato...

«Di siti ce ne sono tanti: ragazzi, uomini. Alcuni molto belli e molto giovani. Altri meno, addirittura bruttarelli. Poi ho trovato Raul che mi ha colpito più degli altri. E così l’ho chiamato».

Cosa cercava in questa avventura?

«Non cercavo necessariamente o soltanto un rapporto sessuale e nemmeno una relazione. Volevo solo passare una serata piacevole con un uomo piacevole senza il dovere di pensare al dopo».

E cosa ha trovato?

«Un professionista serio senza essere freddo. Mi ha messo a mio agio senza fare inutili complimenti e soprattutto ti ascolta e si ricorsa quello che gli hai raccontato. Anche cose piccole e leggere».

C’è stata anche intesa sessuale tra voi?

«E’ stata un’esperienza meravigliosa. Raul sa ascoltare e questa cosa fa la differenza. Anche a letto».

Finita l’avventura si è mai sentita in colpa?

«Mai. Sono una donna libera. Se fossi sposata credo che non lo farei. Ho sempre tradito poco prima di lasciare. Sono una donna fedele se le cose funzionano».

Non ha paura che qualcuno scopra il suo segreto?

«Non vorrei che a farlo fosse mia figlia. E’ una ragazza furba e ha capito che c’è qualcuno, ma ovviamente non le dico che lo pago. Non è pronta per capire. A mia sorella invece l’ho detto così come alle amiche più strette».

E loro come hanno reagito?

«Non approvano, ma perchè si preoccupano delle mie finanze».

Cosa c’è di diverso nell’incontrare uno gigolò?

«Mi permette di essere leggera e spontanea perchè non devo dimostrare niente. Non c’è nessun meccanismo di conquista o di potere. E’ uno scambio alla pari. Venivo da un periodo in cui il sesso era più mentale che fisico. Dopo gli incontri con Raul gli ormoni si sono risvegliati. Pure troppo».

Non ha paura di innamorarsi di uno gigolò?

«La regola numero uno è di farlo per gioco, altrimenti sei fritta. Se sei fragile ti innamori e dopo un po’ non ti basta più. Io voglio solo divertirmi e con lui mi diverto un sacco».