Nicky Hayden, la famiglia chiede i danni all’investitore / FOTO

Lettera al giovane di Morciano: la somma del risarcimento è ancora da quantificare. Attesa per la perizia della Procura di Rimini

La perizia sulla bicicletta di Nicky Hayden (Foto Migliorini)

La perizia sulla bicicletta di Nicky Hayden (Foto Migliorini)

Rimini, 11 luglio 2017 - La famiglia di Nicky Hayden chiede ora il risarcimento al ragazzo che guidava l’auto che l’ha travolto, causandone la morte.

La lettera con la richiesta danni è arrivata direttamente al giovane, alcuni giorni fa. A inviarla è stato Moreno Maresi, l’avvocato a cui si è affidata la famiglia del pilota americano. Ancora, va detto, non è stata quantificata la somma, ma il trentenne di Morciano si è subito rivolto a uno dei due legali che lo stanno seguendo, Pierluigi Autunno (l’altro è Francesco Pisciotti) per decidere il da farsi.

Rimini, incidente a Nicky Hayden. "Stavo andando al lavoro, lui è sbucato all’improvviso"

Il ragazzo coinvolto nell’incidente a Misano del 17 maggio che ha causato la morte dell’ex campione della Motogp, è ancora molto scosso dopo quello che è avvenuto. Ha ripreso da poco a lavorare, ma è seguito tuttora da uno psicologo. La richiesta di risarcimento era nell’aria, ma è comunque un’altra tegola che si abbatte sul giovane, che già si trova sul registro degli indagati per omicidio stradale.

image

Determinante per l’inchiesta sulla morte di Nicky Hayden saranno gli esiti della perizia che la Procura di Rimini ha affidato a Orlando Omicini. Stando a quanto trapela dalle prime indiscrezioni, non vi è alcun dubbio ormai sul fatto che quel giorno a Misano il pilota americano, in sella alla sua bici da corsa, non abbia dato la precedenza all’incrocio fra le vie Ca’ Raffaelli e Tavoleto. Hayden avrebbe tirato dritto anziché fermarsi, e il trentenne di Morciano, che percorreva via Tavoleto alla guida della Peugeot, non è riuscito a evitare l’impatto.

HAY_22956445_171711
HAY_22956445_171711

Anche i filmati delle telecamere della zona, acquisiti dalla polizia municipale pochi giorni dopo l’incidente, non lasciano spazio a molti dubbi. Ma il ragazzo in auto viaggiava a una velocità superiore rispetto al consentito. Lì il limite è dei 50 all’ora, e poco prima del punto in cui è avvenuto l’impatto c’è anche un cartello che segnala il pericolo a chi percorre via Tavoleto. La Peugeot invece viaggiava, a quando pare, a una velocità di almeno 80 km all’ora. Sarà la procura di Rimini ora, sulla base dei risultati finali della perizia, a decidere come procedere.

Intanto ieri Maresi è andato al comando della polizia municipale di Riccione a ritirare la bicicletta Specialized con cui Nicky stava facendo il suo giro quando è stato travolto. La bicicletta era sotto sequestro dal 17 maggio, il giorno in cui è avvenuto l’incidente.

Le condizioni di Hayden sono subito apparse gravi. Nicky è morto cinque giorni dopo, il 22 maggio all’ospedale di Cesena (dove era ricoverato), a causa dei gravissimi traumi che ha riportato nell’impatto.