Addio pensione completa: "I nuovi turisti non la vogliono"

Tramonta un mito: "A stranieri e giovani basta la colazione"

Una volta la pensione completa era molto richiesta

Una volta la pensione completa era molto richiesta

Rimini, 15 luglio 2017 - "Come fa un hotel di 40 camere a vivere con la classica pensione completa?». Ci accoglie con una domanda, Gianmario Ferrari, titolare di tre hotel a Rivazzurra, il Nelson, il Principe di Piemonte e il Little. «Erano alberghi classici, dove veniva offerta la pensione completa. Poi ho deciso di cambiare. Oggi solo uno ha la pensione completa e non credo che rimarrà a lungo. Quando lo chef mi lascerà chiuderò anche la terza cucina». Ed ora che in due strutture c’è solo pernottamento e prima colazione, Ferrari pare sollevato. «L’albergatore è questo. Torniamo a fare il nostro mestiere». I costi di gestione dell’azienda sono diminuiti, ma c’è un altro aspetto a essere completamente mutato: «La tipologia della clientela. Purtroppo i turisti italiani che venivano da tempo ed erano abituati alla pensione completa se ne sono andati. E questo dispiace, ma a conti fatti le soddisfazioni sono tante. Mi ritrovo clienti che vengono dalla Tanzania o dal Brasile e a volte fatico a pensare come abbiano fatto a trovarci. Con pernottamento e prima colazione le camere vengono riempite quasi tutte da stranieri, oltre l’80% nel mio caso». Minori costi e clienti stranieri non sono le uniche novità del ‘nuovo modello’. «Non avere il classico servizio cucina, con la pensione completa permette di essere molto più liberi nell’organizzare i servizi e questo offre più opportunità agli stessi clienti. Ad esempio le colazioni si prolungano dalle 7 alle 11 del mattino e puoi davvero offrire tanto, distinguendoti».

C’è anche chi ha legato il cambiamento a un progetto di crescita e investimento turistico. «Non è stato un semplice modo per tagliare le spese - racconta Loretta Montemaggi dell’hotel Estate, a Torre Pedrera -. Il nostro è un progetto che ci ha portato a investire e crescere anche come stelle, legandoci a uno sviluppo sostenibile e proponendoci come hotel ecologico. Oggi abbiamo 4 stelle. La cucina l’abbiamo mantenuta, ma lavora solo con quei clienti che prenotano la cena o il pranzo, e sono circa il 40% del totale ogni giorno. C’è un menù, scelgono ciò che vogliono e possono pranzare anche nel giardino affacciato sulla spiaggia. Con il servizio di pernottamento e prima colazione abbiamo percentuali di riempimento molto buone e siamo molto contenti. Lavoriamo da marzo a ottobre. Siamo partiti sei anni fa e stiamo raccogliendo i frutti. Se altri albergatori avessero il coraggio di osare come abbiamo fatto noi, la Rivira crescerebbe e ci sarebbe lavoro per tutti».