Rimini, incidente in superstrada. Alcol e droga nel sangue dell'investitore

Camionista travolto e ucciso, il sammarinese è indagato dalla polizia per omicidio stradale ma si difende: "Non ero drogato né ubriaco"

La scena terribile che si è presentata ai soccorritori (foto Migliorini)

La scena terribile che si è presentata ai soccorritori (foto Migliorini)

Rimini, 19 novembre 2017 - Alcol e cocaina nel sangue del giovane sammarinese che, secondo la ricostruzione fatta dalla Polizia stradale, ha tamponato la Fiat 500 su cui viaggiava Pierluigi Campana, 51 anni, residente a Rimini morto dopo ore di agonia. Il 35enne, dimesso ieri dall’ospedale del Titano dove era stato ricoverato per alcune costole fratturate, sostiene però di non essere stato ubriaco al momento dell’incidente e che sicuramente quella sera non aveva assunto droghe.

La tragedia si è consumata giovedì, pochi minuti dopo le 22,30, sulla Superstrada di San Marino, circa all’altezza della Conbipel. Le indagini della Stradale non sono ancora chiuse, ma dai primi accertamenti la dinamica apparirebbe abbastanza chiara. Campana stava viaggiando verso Rimini, quando all’improvviso l’Audi A4 condotta dal sammarinese è piombata su di lui.

La velocità dell’Audi sembra fosse molto sostenuta, e l’impatto è stato terribile. La Fiat 600 è letteralmente volata in aria, precipitando poi nel fossato che corre a lato della strada e finendo la sua tragica corsa contro un albero. Stessa sorte per l’Audi che dopo avere tranciato metri di guard-rail si è rovesciata nel fosso.

Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, si sono trovati di fronte a una scena apocalittica. Per liberare i due feriti dalle lamiere è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, ma mentre l’autista dell’Audi aveva riportato solo ferite non gravi, gli operatori del 118 si sono subito resi conto che le condizioni di Campana erano invece gravissime. Dopo averlo stabilizzato, l’hanno trasportato subito all’ospedale Bufalini di Cesena. Ma le lesioni erano troppo gravi e l’uomo è morto dopo una notte di agonia.

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I rilievi della Stradale sono andati avanti per ore, e la ricostruzione esatta della tragedia non è ancora stata completata. Il conducente dell’Audi è stato sottoposto subito agli esami del sangue, e dai primi accertamenti risulterebbe, oltre a un tasso alcolemico di 1,20, anche tracce di cocaina.

Il giovane, ora indagato per omicidio stradale, si presenterà domani mattina nella sede della Polizia stradale, accompagnato dal suo difensore, Stefano Caroli, per essere identificato ufficialmente. Teoricamente rischia anche l’arresto, facoltativo in casi come questo. La sua versione dei fatti sarebbe però diversa da quella ricostruita fino ad ora, in quanto il giovane sosterrebbe che non si è trattato di un tamponamento. Lui si trovava sulla corsia di sorpasso, e la Fiat 600 condotta dal camionista gli si sarebbe parata davanti all’improvviso, come se l’altro avesse cambiato corsia. Una versione che gli investigatori della Stradale dovranno verificare nei prossimi giorni.

Ma soprattutto il sammarinese negherebbe di essersi messo al volante alterato dall’alcol e dalla droga,. Quella sera era stato a cena insieme al fratello e a due amici, e avevano bevuto una bottiglia di vino in quattro. E non aveva assunto cocaina. Il che è possibile, dal momento che le tracce restano nel sangue anche se l’assunzione è avvenuta giorni addietro. Dicono che il giovane sia devastato da quello che è successo, così come i suoi genitori: «Siamo distrutti e profondamente addolorati per la famiglia della vittima».