Ladri nella Rete, ecco dove non parcheggiare le biciclette

La zona che detiene il record di colpi è quella davanti al municipio: Gnassi la vittima illustre

Controlli sulle biciclette da parte della polizia

Controlli sulle biciclette da parte della polizia

Rimini, 20 ottobre 2016 - La bici a prova di furto è un sogno. Per difendersi a Milano hanno creato una app con la quale conoscere le zone più a rischio e prepararsi a un eventuale assalto dei ladri di biciclette. E a Rimini? Qualcosa di simile c’è, e in Rete si trovano informazioni e gruppi per rendere la vita difficile ai ladri.

Basta inserire alcune parole chiave su Google (mappa bici rubate a Rimini) ed ecco comparire una cartina che permette di conoscere quali sono le zone con le maggiori concentrazioni di furti. In Rete sono finite le segnalazioni fatte da chi è rimasto a piedi, inserite sul sito internet www.rubbici.it, che raccoglie le segnalazioni di furti a livello nazionale oltre a dare consigli su come difendersi. Oltre a queste vi sono altre segnalazioni fatte da riminesi su Facebook e riportate sulla mappa che si apre sullo schermo del pc, del tablet o dello smartphone. In alcuni casi la concentrazione delle segnalazioni di furti va di pari passo con la quantità di biciclette che si ritrovano in una determinata zona.

Non sorprende quindi che tra le aree più gettonate per furti di due ruote, vi sia la stazione ferroviaria. Ma, stando al sito in questione, il primato spetta a piazza Cavour dove nella mappa di Google è finita persino una delle bici rubate al sindaco Andrea Gnassi. Altra zona a rischio si trova a ridosso di piazzale Gramsci, luogo di mercato. Tante altre segnalazioni sono arrivate dalla zona mare dove soprattutto in estate si fiondano i ladri. La quantità di segnalazioni rimane, tuttavia, solo una piccola parte rispetto alla quantità di furti non sempre denunciati subiti dai riminesi.

Lasciando la mappa del sito, a diventare degli antifurto viventi ci stanno pensando gli stessi riminesi. Su Facebook è comparsa da tempo la pagina ‘Bici rubate a Rimini segnalazioni e avvistamenti’ nella quale si susseguono denunce di due ruote scomparse con tanto di foto, nella speranza di avere testimonianze che permettano di recuperarle. Il social sta diventando un alleato che permette di ottenere risultati che gli esperti più tecnologici garantiscono con costosi chip e gps.

Inutile dire che in estate l’emergenza furti si sposta al mare, e in questo caso non c’è zona che si salvi. Dalle aree a ridosso degli stabilimenti fino ai cortili delle casette a San Giuliano, pare di assistere a una ‘retata’. Ma le foto che compaiono sul social, sono già un primo passo per ampliare la gamma di persone che possono incontrare per strada bici rubate. E quando la si acquista nuova, sempre più spesso vi sono rivenditori che danno documenti dettagliati attraverso i quali poter rivendicare la propria bici in caso di furto.

Una delle domande più frequenti sul social, infatti, suona così: come posso rivendicare la mia bici? La pagina in questione offre anche informazioni e testimonianze come quella di Michele che dopo una dettagliata denuncia si è imbattuto girando in città nella sua amata due ruote alla quale avevano cambiato sella e manopole. Troppo poco per camuffarla. Una volta chiamato il 113, la polizia con le tronchesi ha ‘liberato’ la bicicletta e il ‘nuovo’ proprietario, che si era precipitato sul posto, è rimasto ovviamente con un pugno di mosche.