Dalla Grecia a Rimini per ricordare i Caduti della Liberazione

Costantino Perifanòs è tornato a Riccione per visitare il cimitero ellenico

Un momento della cerimonia (Foto Concolino)

Un momento della cerimonia (Foto Concolino)

Rimini, 20 settembre 2016 - Nonostante stia per compiere 100 anni, il greco Costantino Perifanòs domenica scorsa è tornato a Riccione per visitare il cimitero ellenico, dove il fratello Alexandròs riposa con altri 148 commilitoni, periti 72 anni fa durante la Liberazione di Rimini.  Al suo fianco un centinaio di connazionali, fratelli, figli, nipoti e altri parenti di quei giovani che non fecero più ritorno a casa. Alla cerimonia, che puntualmente ogni anno si ripete in settembre, in occasione di questo anniversario, ha partecipato anche un reduce presente all’epoca. Si tratta di Joannis Nikolopoulou (92 anni), che visse quei terribili giorni lungo la Linea Gotica.

L’armata greca - racconta - aveva un piccolo ospedale da campo per i suoi soldati, ma i ricoverati erano soprattutto italiani, che preferivano farsi curare da noi. Ovunque c’era una grande distruzione, tutta la popolazione era scappata via”.  La cerimonia, aperta con il mesto appello dei caduti, è culminata con la deposizione delle corone di alloro ai piedi della croce che sovrasta il cimitero e gli inni nazionali. Tra i presenti le guardie greche del Presidente della Repubblica, i reparti militari italiani ed ellenici, la Polizia municipale di Riccione con il gonfalone e il pope che ha officiato il rito religioso.

Con loro Achille Metsios, presidente della Comunità ellenica in Italia con sede a Bologna, il prefetto di Rimini Giuseppa Strano, il console onorario di Grecia a Bologna Giorgia Lambraki e i rappresentati della Federazione delle comunità greche in Italia.