Lite sul bus, per vendetta fa pipì sui controllori

Senegalese si rifiutava di mostrare i documenti e scatena la bagarre

Senegalese urina addosso ai controllori del bus

Senegalese urina addosso ai controllori del bus

Rimini, 18 agosto 2016 - "Tu controlli me soltanto perché sono nero, sei un razzista". "No, io ti controllo perché voglio vedere se hai il biglietto", gli ha risposto prontamente uno dei controllori. E infatti l’uomo, un senegalese (risultato poi in regola col permesso di soggiorno), il biglietto per l’autobus non l’aveva proprio. Ed è stato a quel punto, come racconta uno dei due controllori, che il passeggero abusivo ha perso le staffe. 

"Ha iniziato a imprecare e a strattonarci. E quando siamo arrivati al capolinea, mentre tentava di uscire dal bus prima di essere identificato, ha fatto la pipì puntano il getto contro di noi", dice il giorno dopo uno dei due controllori, il 22enne riminese Federico Brandi. Studente universitario e militante di Fratelli d’Italia, Brandi lavora come controllore di Start Romagna da pochi mesi, ma "un episodio così non era mai capitato, neanche ai miei colleghi".

Brandi e l’altro controllore, anche lui riminese, erano di turno a Cesena sulla linea 5 quando è accaduto l’episodio martedì pomeriggio. "Erano da poco passate le 18 e 30, saliamo sul bus e iniziamo a fare i controlli. Il senegalese si rifiuta di mostrarci il biglietto. Allora gli chiediamo i documenti, ma lui si arrabbia e inizia a insultarci". Il bus nel frattempo è arrivato al capolinea, gli ultimi passeggeri scendono e il senegalese tenta di fare altrettanto, ma viene bloccato dai controllori.

"A quel punto non si è limitato agli insulti, ma ha prima strattonato me e il mio collega – continua il giovane riminese – Il peggio però doveva ancora arrivare: all’improvviso si è messo a fare pipì sul bus per due volte contro noi controllori". Che hanno immediatamente chiamato le forze dell’ordine. Poco dopo sono arrivati sul posto gli agenti della polizia municipale. I vigili hanno subito identificato l’uomo e raccolto le varie testimonianze. Il senegalese è risultato in regola col permesso di soggiorno (pare sia un operaio), ma al momento non è ancora stato denunciato. Ma Brandi e il collega stanno seriamente valutando se presentare querela nei suoi confronti, perché "quello che è accaduto è intollerabile".