Loris Stecca farà appello: "I domiciliari? Un inferno, preferisco il carcere"

Il pugile è stato condannato a otto anni e 5 mesi per il tentato omicidio di Roberta Cester e ora vuole presentare domanda alla Corte d’Appello

Loris Stecca sul ring allestito in spiaggia dove questa estate ha lavorato  come istruttore

Loris Stecca sul ring allestito in spiaggia dove questa estate ha lavorato come istruttore

Rimini, 8 novembre 2016 - «Voglio ritornare in carcere. Io marcisco, vado fuori di testa a stare chiuso in casa tutto il giorno. Mi sento come un leone in gabbia. Almeno in prigione si fanno corsi di lingua e di computer, ci sono varie attività, si gioca a calcio e c’è la palestra». Loris Stecca getta la spugna. Lo riferisce la moglie. Condannato a otto anni e 5 mesi per tentato omicidio di Roberta Cester, da quasi due anni - 16 gennaio 2015 - l’ex pugile è agli arresti domiciliari nella bella casa di famiglia in via Mentana, nel centro di Rimini. Dove abita con la moglie Fiammetta Feliciotti e i due figli, Rachele ed Enea (Gianluca, 34enne figlio di primo letto, vive in Spagna).

«Finché potevo lavorare mezza giornata le cose andavano meglio – continua Stecca –, ma adesso non ce la faccio più. Mio figlio dice che faccio bene a tornare in prigione se sono convinto. Mia moglie e mia figlia non vorrebbero. Ma io voglio anche mandare un messaggio forte di protesta ai tanti che avevano promesso di aiutarmi con un lavoro per me o mia moglie, e poi sono spariti. Ero disposto a fare anche lo spazzino, perché da tre anni in casa non entra un soldo, ma niente. Per fortuna ho lavorato durante l’estate».

I legali dell’ex campione non concordano con la scelta del ritorno dietro le sbarre: «Lui vorrebbe tornare in carcere, ma deve riflettere attentamente – precisano Piero Ippoliti e Luca Ventaloro –. Anzitutto perché se la richiesta fosse accolta poi sarebbe difficilmente reversibile. Poi perché al 23 gennaio è fissato il processo in Cassazione a Roma. Se la decisione fosse sfavorevole potrebbe anche dover rientrare comunque in carcere».

Se la Suprema Corte confermasse la condanna a otto anni e cinque mesi, la misura cautelare attenuata verrebbe a decadere. Loris Stecca è stato arrestato il 27 dicembre 2013 nella palestra di Viserba dove accoltella all’addome la socia Roberta Cester. Resta in carcere poco più di un anno. Nel maggio 2015 viene riconosciuto colpevole di tentato omicidio e condannato a 8 anni e cinque mesi.

Condanna confermata il 31 marzo scorso dalla Corte d’Appello, cui aveva ricorso attraverso i suoi legali: otto anni, cinque mesi e 10 giorni di reclusione. La scorsa estate, dal 7 maggio, l’ex pugile oggi 56enne, ha ottenuto dal magistrato - su istanza dei difensori - la possibilità di lasciare gli arresti domiciliari per lavorare. Nel parco giochi sull’arenile di Rivabella dell’amico ristoratore Adriano Celli, ogni mattina, ha fatto l’istruttore di boxe, sul quadrato installato per la stagione estiva.