Lucio Battisti: la moglie condannata per calunnia

Condannata a un anno e quattro mesi per calunnia Grazia Letizia Veronese dopo una lite con una vicina di casa

Grazia Letizia Veronese, vedova di Lucio Battisti

Grazia Letizia Veronese, vedova di Lucio Battisti

Rimini, 21 gennaio 2021 - Tutta colpa di una finestra. La guerra tra condomini di Marina centro per quella ’maledetta’ finestra, alla fine, è costata una condanna a Grazia Letizia Veronese. La vedova di Lucio Battisti (difesa dagli avvocati Piero Venturi e Donata De Nittis) si è vista infliggere una condanna a un anno e quattro mesi (con la pena sospesa) ieri mattina dal tribunale di Rimini per calunnia nei confronti di una vicina di casa.

La bufera era iniziata anni or sono sull’esistenza o meno di due finestrelle interne sul vano della scala comune, in uno stabile di via Ramusio, la strada a ridosso del Grand hotel, nel cuore pulsante di Marina centro. Proprio in quella strada Battisti aveva acquistato molti anni addietro una casa dove amava rifugiarsi con la moglie ed il figlio Luca Filippo per tentare di sfuggire alla folla dei suoi fans adoranti, ma anche molto invadenti.

Ma i guai per la vedova del cantautore sono arrivati proprio da quella casa tanto amata in passato dai Battisti. Secondo la famiglia del cantante, rappresentata dall’avvocato Piero Venturi, le finestre in questione consentivano di guardare in casa Battisti; da qui la necessità di montare vetri oscuranti per garantire la privacy dell’artista laziale. Un lavoro eseguito moltissimi anni fa, ma nel 2011 c’era stata la necessità di sostituirle perché consumate dal tempo.

Nel condominio di via Ramusio però qualcuno aveva sostenuto che quelle finestre erano nuove di zecca. Una delle vicine, rappresentata dall’avvocato Francesco Cardile aveva fatto partire un esposto proprio contro la vedova di Battisti. La prima querelle era finita davanti al giudice di pace con il figlio di Battisti chiamato a testimoniare insieme all’operaio che aveva fatto i lavori e un altro condomino. I tre da testimoni si erano poi ritrovati indagati per falsa testimonianza, ma successivamente sono stati assolti dall’accusa.

Nel frattempo però la vedova del cantautore, scomparso il 9 settembre del 1998, a sua volta, aveva denunciato la vicina per calunnia. Una vera e propria battaglia legale che si è conclusa ieri mattina con la condanna di Grazia Letizia Veronese a un anno e quattro mesi, seppur con la pena sospesa. La donna è stata anche condannata al risarcimento dei danni, ossia tremila euro alla parte offesa e al pagamento delle spese legali.