Rimini, i messaggi alla prof malata diventano un libro. "Sei stata la lezione più bella"

Luisa Stracqualursi, ricercatrice in Statistica all’Università di Bologna, insegna da alcuni anni agli studenti di Scienze Internazionali e Diplomatiche del Campus di Forlì

Luisa Stracqualursi, il libro è stato realizzato con i messaggi di solidarietà dei ragazzi

Luisa Stracqualursi, il libro è stato realizzato con i messaggi di solidarietà dei ragazzi

Rimini, 24 gennaio 2018 - «Ogni giorno incontriamo persone che diventano parte di noi. Lei è entrata nel mio cuore e dopo l’esame ne sarebbe uscita in punta di piedi, invece ci resterà per sempre. È stata la lezione più bella della mia vita».

Bastano poche parole a riassumere il senso di un libro che in una manciata di pagine colpisce al cuore e allo stomaco. Un piccolo libro necessario, una lezione di coraggio, speranza e bellezza. Cento perle fra le onde è tutto questo e molto di più: è la raccolta di cento, fra messaggi e lettere, scritti da studenti poco più che ventenni a una professoressa che avevano conosciuto appena un mese prima. Messaggi spontanei di sostegno e incoraggiamento, giunti dopo che la professoressa aveva comunicato di essere costretta a sospendere il corso per gravi motivi di salute.

La professorezza è la riminese Luisa Stracqualursi, Ricercatrice in Statistica all’Università di Bologna. Gli studenti sono quelli del Corso di Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche del Campus di Forlì, dove la Stracqualursi insegna da alcuni anni.

Lo scorso ottobre la docente apprende di essere affetta da un male che l’aveva già brutalmente colpita in passato e contro cui, trentenne, aveva lottato con tutte le sue forze. Consapevole della difficile battaglia cui va incontro, è quasi decisa a mollare. Dopo una notte insonne, si avvia al lavoro convinta che quella sarebbe stata l’ultima lezione e che non avrebbe detto nulla ai suoi studenti. Ma durante il tragitto cambia idea. E a lezione, tra una formula statistica e l’altra, lascia parlare il cuore e racconta agli studenti, con sincerità disarmante, la sua situazione. Si fa aiutare dal celebre discorso pronunziato da Steve Jobs, il fondatore di Apple, all’Università di Stanford nel 2005. «In quel passaggio Jobs parlava ai ragazzi delle difficoltà della vita come opportunità da cogliere, non come sconfitte», racconta la Stracqualursi nell’introduzione.

«Descriveva la malattia e la paura della morte come il modo più utile per compiere scelte importanti e seguire il proprio cuore. Era questo il messaggio che volevo lasciare ai miei studenti, insieme all’affetto che provavo per loro».

La risposta degli studenti è sorprendente. La casella email della docente è letteralmente inondata di messaggi di solidarietà. Qualcuno le consegna foglietti scritti timidamente a mano, qualcun altro dei fiori. Nei bigliettini si legge, fra l’altro: «L’esame di Statistica non sarà più un semplice esame, resterà sempre un ricordo associato a lei, che insieme alla materia è riuscita a insegnarci le emozioni». «Grazie per la pazienza che ha sempre avuto nei confronti di noi studenti terrorizzati dalle formule, per averci visti come persone e non come semplici numeri di matricola, per essere sempre venuta a lezione con il sorriso, nonostante tutto».

Un’ondata inaspettata di affetto, che convince la docente a non arrendersi e a sottoporsi alle cure per tentare di fermare la malattia. Cento perle fra le onde è un baluardo di bellezza per difendersi dalle «onde», le avversità che la vita ci pone davanti. È il racconto di come si possa trovare ogni ragione logica solo nelle misteriose equazioni dell’amore.

«Quei ragazzi mi hanno fatto vedere un mondo fatto di affetto, fiducia e coraggio, per cui vale la pena lottare ogni minuto», conclude la Stracqualursi. «Le mail sono continuate ad arrivare proprio nei momenti in cui ne avevo più bisogno, si era creato un ponte tra noi. Ecco il segreto: capire che siamo tutti uguali, qualunque ruolo ricopriamo. Tutti abbiamo bisogno degli altri. Nessuno si salva da solo».

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