Bimbi maltrattati, una mamma: "Avevo già denunciato la maestra arrestata"

Parla Cinzia Vicario che aveva sollevato il primo caso Il video-choc

Cinzia Vicario

Cinzia Vicario

Rimini, 23 aprile 2016 - "Quando stamattina ho visto on line il video dei maltrattamenti di quella maestra ai bambini (VIDEO), mi è preso un colpo. Stava vessando quei piccoli, proprio come aveva fatto con mio figlio sei anni fa». Cinzia Vicario è un torrente in piena. E’ lei la mamma che nel 2010 aveva denunciato la prima volta una situazione di abusi nell’allora scuola materna «La Vela» di Torre Pedrera, facendo sospendere la maestra Loredana Pacassoni per 10 giorni. «Ma non è servita a nulla la mia battaglia – racconta – se quella donna era fino a ieri ancora a contatto con i bambini. Il Comune dovrà assumersi le sue responsabilità, ha avuto un comportamento negligente. E dire che sapevano benissimo dei modi violenti ed aggressivi che usava nei confronti dei più piccoli.

Nelle sue classi vigeva il terrore». Cinzia Vicario, che aveva fatto denuncia tramite l’avvocato Christian Brighi contro la maestra, spiega: «Nel marzo del 2010 mio figlio era tornato a casa con i vestiti bagnati. Mi aveva confessato di essersi fatto la pipì addosso dopo essere stato messo in castigo per tre ore e di essere stato costretto ad asciugare tutto. Ero andata subito a chiedere spiegazioni e la maestra Pacassoni mi aveva anche trattato male. A confermare il racconto di mio figlio e a svelare altri retroscena con altri bimbi maltrattati era stata l’insegnante di sostegno di mio figlio. Insegnante che aveva poi confermato tutto davanti ai dirigenti scolastici del Comune. Così per dieci giorni la maestra ‘violenta’ era stata sospesa dal servizio e poi trasferita in una biblioteca.

Per due mesi, intanto, io ero finita nell’occhio del ciclone con tutte le altre madri che mi avevano accusato di aver fatto allontanare una brava maestra ed avevano raccolto firme per il suo reintegro. Un inferno è stato. Ad inizio anno scolastico avevo però scoperto che la maestra ‘violenta’ era stata semplicemente trasferita in un’altra scuola. Io non riuscivo a capacitarmi di questo. Così come non riuscivo a capire perché la mia azione legale non andasse avanti. E questa mattina (ieri; ndr) ho scoperto tutto. Che il Comune non osi costituirsi parte civile, sono proprio loro che le hanno permesso di continuare a fare del male ai bambini, nonostante fosse indagata per abuso di mezzi di correzione. Altro che capricci come sostenevano le altre mamme nel 2010. Sono stati sprecati sei anni».