Riccione, malore al bar. Bagnino lo salva col defibrillatore

Il tempestivo soccorso a un turista tedesco colpito da malore

Riccione, Michele Mignani ha salvato un turista colpito da malore (Fotoriccione)

Riccione, Michele Mignani ha salvato un turista colpito da malore (Fotoriccione)

Riccione (Rimini), 27 agosto 2016 - Un turista tedesco ha accusato un malore mentre era al tavolino del bar in spiaggia. E’ stato salvato dalla prontezza del bagnino di salvataggio e dal defibrillatore.

«E’ andata bene» dice Michele Migani il salvamento della zona 124 che giovedì pomeriggio si trovava come tutti i giorni sulla torretta in riva al mare. Dopo giorni di mare mosso e interventi in acqua con il moscone per soccorrere i bagnanti più sprovveduti, l’allarme è suonato alle spalle.

«Dallo stabilimento è corso il bagnino dicendomi che c’era una emergenza e mi sono precipitato». Al tavolo del bar Mistral se ne stavano seduti un signore e sua moglie, arrivati a Riccione dalla Germania, con loro c’erano alcuni amici. «All’improvviso – racconta Andreina Castellani titolare del bar – mi hanno chiamato chiedendomi aiuto. L’uomo si era sentito male. Per fortuna è arrivato il ragazzo che fa il salvataggio, grazie a lui è andato tutto bene, è stato davvero bravo».

A prestare i primi soccorsi c’era anche una signora di Asti in vacanza, di professione fa l’infermiera. «L’uomo – riprende Mignani – aveva già gli occhi sbarrati. Ho sentito il polso e non c’era più battito. A quel punto la signora ha tenuto la testa dell’uomo in alto mentre io ho iniziato a praticare la respirazione cardio polmonare con respirazione bocca a bocca e massaggio cardiaco. Per fortuna il bagnino 131 è dotato di defibrillatore, e il macchinario è arrivato in poco tempo. Con la scarica è tornato il battito. Poi ho proseguito con con la respirazione cardio polmonare fino a quando l’uomo ha ripreso conoscenza». Pochi minuti più tardi è arrivato il 118. «L’uomo era già cosciente ed è stato trasportato in ospedale, in terapia intensiva, ma non è in pericolo di vita». Ieri mattina sono arrivati dalla Germania i figli della coppia. «Non appena ho un attimo di tempo vado in ospedale a trovarlo anch’io» dice Michele.

Ma c'è anche un’altra storia da raccontare. «Io ho fatto quanto potevo, ma senza defibrillatore il signore non ce l’avrebbe fatta. Il problema è che questi strumenti sono pochi diffusi sulla spiaggia, bisognerebbe pensare più alla sicurezza e dotarsi di questi macchinari». C’è anche tempo per una frecciatina alla Cooperativa bagnini. «Formarsi ed essere in grado di utilizzare i defibrillatori è importante e la vita salvata all’uomo lo dimostra. E’ un peccato che quest’anno la Cooperativa non abbia pagato nemmeno la formazione dei salvamenti in proposito».