Rimini, il re dei playboy Pucci Cappelli convola a nozze

In municipio il matrimonio tra Pucci Cappelli e la compagna, ora moglie, di origine cubana

Rimini, Marco Andrea Cappelli e la moglie Grisney Bello Terry

Rimini, Marco Andrea Cappelli e la moglie Grisney Bello Terry

Rimini, 30 settembre 2016 - "Oggi abdico il mio ruolo di playboy numero uno riminese per rendere felice l’ultima mia fidanzata, il mio amore Grisney. Oggi sposi". Così parlò Pucci Cappelli. Alla fine si è arreso anche lui. E’ capitolato, sventolando bandiera bianca – dopo la bellezza di 61 anni di stoica resistenza e uno stuolo di donne sedotte – e ha pronunciato il ‘fatidico sì’ in municipio. Marco Andrea Cappelli, per tutti da sempre ‘Pucci’, ieri mattina è convolato a giuste nozze con una bella donna cubana, Grisney Bello Terry, originaria di Cienfuegos, costa meridionale di Cuba. Entrambi elegantissimi alla cerimonia civile, celebrata dall’assessore Mattia Morolli. Impeccabile vestito a giacca blu, camicia bianca e cravatta azzurra lui; tubino bianco con le ruches e stola coprispalle color pesca lei. Ad attenderli in piazza una splendida auto sportiva cabrio d’epoca, bianca con addobbi floreali. "Grisney si è laureata a Cuba in biologia con successivo master – sorride radioso Pucci in piazza Cavour di fronte a un selezionato gruppo di elegantissimi parenti –. Qui in Italia ha fatto vari corsi per manager di sala. E ci siamo conosciuti proprio nel ristorante dove lei ha lavorato per due anni e mezzo. Era al suo primo giorno di lavoro". Il fidanzamento tra Pucci e Grisney è durato cinque anni, poi la decisione ‘fatidica’ dei fiori d’arancio. "Pucci sposato? Non ci posso credere!". E’ il commento a caldo di suo fratello e di tantissimi amici sui social locali. Incredulità e stupore, ma anche una mare di congratulazioni.

Pucci Cappelli, uomo della notte, pierre professionista, gran viveur, è l’ultimo dei plaboy. Oggi la riviera è più povera. Oltre alle donne (si vocifera che ne abbia fatte felici circa 6.000, gonnella più, gonnella meno) Pucci ha sempre amato la bella vita, gli abiti eleganti, i drink, i locali raffinati. Ha lavorato come buttafuori di lusso nei locali più in voga, guardia del corpo per uno dei figli di Gheddafi, animatore, direttore di sala. Vanta pure una comparsata ne ‘La prima notte di quiete’, oscurato però da Alain Delon. Istrionico affabulatore e narratore di (sue) vicende, fa dire ai detrattori che sia necessario fare la tara ai suoi racconti. Coinvolto in disavventure giudiziarie legate a un’inchiesta su squillo e droga (con 7 giorni di arresti domiciliari e successivo obbligo di firma) nell’ottobre 2015, ne è uscito indenne ed è ritornato a lavorare per i locali. Come ha sempre fatto - con successo - da quando aveva 16 anni.